Nell’ambito di un’indagine a contrasto dei reati contro la Pubblica Amministrazione, delegata alla Guardia di Finanza dalla locale Procura della Repubblica guidata dal dott. Gaetano Calogero Paci, è stato tratto in arresto un finanziere in servizio da tempo a Reggio Emilia, nel cui Circondario svolge anche l’attività di allenatore di calcio nel settore dilettantistico, e da un mese in aspettativa.

Unitamente a quest’ultimo sono stati denunciati anche un imprenditore ed un professionista, per concussione e rivelazione di segreto d’ufficio.

L’intervento, avvenuto in flagranza del delitto di cui all’art. 319 quater c.p., costituisce l’epilogo di un’indagine che ha messo in evidenza presunti comportamenti illeciti del pubblico ufficiale, posti in essere in cambio di somme di denaro o comunque sfruttati per indurre privati imprenditori ad elargirgliele; proprio per quest’ultimo caso si è addivenuti all’arresto in flagranza. In particolare, monitorando l’appartenente alla Guardia di Finanza ed un imprenditore reggiano, i finanzieri di Reggio Emilia sono riusciti ad intervenire subito dopo la ricezione da parte del militare di 2.000 euro in contanti, somma di denaro pretesa dal pubblico ufficiale per un presunto interessamento riguardo ad una segnalazione di irregolarità fiscale che gravava sull’imprenditore (pervenuta al numero di pubblica utilità 117) e in particolare per proteggere quest’ultimo da eventuali future verifiche fiscali.

L’attività di indagine subito dopo l’arresto è proseguita con sequestri, alcuni ottenuti all’esito di sei perquisizioni – tra locali e domiciliari – effettuate nei confronti di soggetti a vario titolo coinvolti.

L’arresto in flagranza è stato convalidato dal G.I.P. ed è stata applicata al finanziere la misura cautelare degli arresti domiciliari anche per il delitto di cui all’art. 326 comma 3 c.p., giusta richiesta della Procura della Repubblica, che ne aveva richiesto la custodia in carcere.

Le indagini proseguono per analizzare la documentazione acquisita con i sequestri e così accertare l’eventuale commissione di ulteriori analoghi reati.