Proseguiranno anche nel 2023 gli interventi da parte di Hera Spa per il rinnovo e il potenziamento della rete idrica e del sistema fognario nel territorio comunale di Modena. In particolare, è già programmato il rinnovo delle reti acquedotto in via Luosi, insieme a valvole e allacciamenti, mentre continuano i lavori già iniziati nel 2022 per il trattamento “natural based” delle acque immesse nel cavo Cazzola dalla fognatura mista a servizio di Modena est (nell’ambito del progetto europeo “Grow Green”), il ripristino della rete di scolo del torrente Tiepido, l’adeguamento della fognatura nera nella zona della Fossalta.

Lo ha annunciato l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi rispondendo, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 12 gennaio, all’interrogazione presentata da Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) sugli investimenti di Hera per la riparazione e il rifacimento della rete acquedottistica modenese, sugli interventi del Comune per contenere i consumi e gli sprechi d’acqua e sui dividendi di Hera che spettano al Comune per l’anno 2022.
Come ha spiegato l’assessora Filippi, nel periodo 2020-2023 gli investimenti di Hera sul servizio idrico del Comune di Modena ammontano a circa 20 milioni di euro, su un totale di oltre 98 milioni destinati, nello stesso periodo, all’intero ambito territoriale ottimale di Modena-Ato4, con una spesa per abitante pari a 65,5 euro anno, contro una media nazionale di 46 euro per abitante all’anno, e la previsione di arrivare a 83 euro per abitante nel 2025.

La fitta infrastruttura acquedotto che serve l’area provinciale di Modena è costituita da 4.637 km di condotte e subisce perdite lineari annue (il dato si definisce in base al rapporto tra volume delle perdite idriche totali e lunghezza complessiva della rete nel periodo di tempo considerato) pari a 8,8 mc/km/gg, contro una media nazionale che è pari a 17,2 mc/km/gg. I dati per il solo territorio comunale di Modena non sono calcolabili in modo puntuale poiché non è disponibile l’immesso in rete per singolo Comune dal momento che i sistemi idrici comunali non sono tecnicamente separati.
L’obiettivo è quello di ridurre ulteriormente le perdite attraverso la diminuzione delle rotture della rete idrica, l’incremento della distrettualizzazione, l’introduzione di sistemi innovativi di ricerca delle perdite: nel periodo 2022-2024 sono previste ispezioni su 450 km di rete all’anno con raggi cosmici e su 400 km di rete all’anno con sistemi tradizionali; il cambio dei contatori per la riduzione delle perdite amministrative con l’obiettivo di cambiare 49 mila contatori entro il 2028.
Sono due, ha spiegato ancora Filippi, i tipi di interventi attuati dal gestore: il ripristino delle condotte dopo rotture occasionali e la manutenzione programmata delle reti acquedotto. Nel caso dei lavori in emergenza, la tempestività degli interventi, insieme alle azioni integrate sulla riduzione delle perdite, ha permesso di evitare, negli ultimi tre anni, lo spreco di oltre 4 milioni di metri cubi di acqua potabile (equivalenti a 2,8 miliardi di bottiglie da 1,5 litri).
Il piano delle attività programmate, diverso ovviamente dagli interventi per risolvere le emergenze, viene definito alla fine dell’anno solare per il successivo e può essere modificato in corso d’anno in funzione di necessità sopraggiunte. La manutenzione programmata prevede interventi di bonifica e sostituzione delle condotte idriche, individuando i tratti sui quali intervenire in base ai fattori di criticità che dipendono dai guasti registrati negli ultimi anni, dalla rilevanza del servizio per i cittadini (in particolare dal numero di clienti serviti dalla condotta), dalla criticità della disponibilità della risorsa idrica, dando priorità agli interventi nei territori più a rischio di siccità, delle caratteristiche del terreno di posa e della tipologia del materiale delle condotte. Nel 2022 i lavori hanno riguardato il rinnovo delle valvole e di un tratto di rete idrica in corso Canalchiaro, il rinnovo della rete nelle vie Giardini, Folloni, Mar Tirreno, il completamento del rinnovo della rete in via San Giacomo iniziato nel 2021.
L’assessora ha specificato, infine, che i dividendi destinati al Comune di Modena relativi all’esercizio 2022 della multiutility saranno definiti il prossimo aprile, in sede di approvazione del bilancio consuntivo.
Aprendo il dibattito per Lega Modena dopo la trasformazione in interpellanza, Barbara Moretti ha invitato il Comune, “in qualità di socio di Hera”, ad attivarsi con la multiutility “con l’obiettivo di ridurre le dispersioni di acqua immesse nella rete dal gestore: è vero che il dato che riguarda Modena è inferiore alla media nazionale, ma non possiamo permetterci nessuno spreco”. Giovanni Bertoldi ha sollecitato lo sviluppo di “progetti di riutilizzo dell’acqua potabile” e ha chiesto “azioni per educare i cittadini sull’utilizzo responsabile dell’acqua: non è un bene infinito e ognuno di noi deve fare la propria parte per preservalo”. Ha poi suggerito “la sostituzione dei tubi in cemento-amianto: le ricadute positive sarebbero anche per la salute delle persone”.
Dopo aver suggerito “unità di intenti del Consiglio comunale, e dell’intera politica, sul tema delle riserve idriche”, Alberto Bignardi (Pd) ha auspicato “un cambiamento del modello della gestione dell’acqua, in particolare l’attuazione di progetti volti a riutilizzare quella piovana e le acque di scarico bianche”, realizzando quindi progetti “anche attraverso una positiva interlocuzione con Hera”.
In replica, la consigliera Manenti ha invitato a sviluppare progetti “volti a ridurre la dispersione idrica e, più in generale, degli sprechi di acqua”, coinvolgendo Hera e mettendo quindi a frutto “i dividendi economici generati dalla multiutility per mettere in campo azioni e investimenti per salvaguardare questa importante risorsa. Servono maggiori sforzi”. Per esempio, ha suggerito di accertare “l’elevata quantità di acqua che viene prelevata dai pozzi di campagna direttamente dalle falde: a oggi non ci sono controlli”.