ROMA (ITALPRESS) – “Le intercettazioni restano uno strumento indispensabile, ma va cambiato radicalmente l’abuso che se ne fa soprattutto per reati minori con diffusione nella stampa di segreti individuali che non servono per le indagini, c’è malafede quando si confondono questi campi. Una cosa sono le intercettazioni per la lotta alla mafia, un’altra insistere per mantenere intercettazioni costosissime e inutili su persone magari nemmeno indagate”. Questo il pensiero del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenuto a Radio 24 sul tema delle intercettazioni. “Sono uno strumento indispensabile nella lotta alla mafia e al terrorismo, sono elementi per ricerca della prova, sono ancor più fondamentali per comprendere i movimenti delle persone sospettate di reati gravissimi – ha spiegato Nordio -. I mafiosi non parlano per telefono dei loro programmi criminosi, le intercettazioni servono a capire con chi parlano e quali sono le loro problematiche. E nel caso di Messina Denaro, si è capito che parlando di una malattia molto grave si poteva risalire al luogo di cura”.

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