Avere una connessione internet domestica è ormai indispensabile. Infatti, se fino a qualche anno fa internet veniva utilizzato principalmente per scopi ricreativi, e solo determinate categorie di soggetti ne avevano necessità per fini lavorativi, ad oggi non è più così. Negli ultimi tempi, infatti, si è assistito a un incremento dello smart working e della didattica a distanza, con molte persone connesse nello stesso luogo, pertanto è di cruciale importanza avere a disposizione sempre una connessione potente, ma quale scegliere? Ad oggi esistono diverse tipologie di connessione internet, ma le più diffuse sono l’ADSL e la fibra ottica, che hanno alcune differenze ma possono essere entrambe valide.

ADSL

L’acronimo ADSL sta per Asymmetric Digital Subscriber Line e indica la trasmissione dati attraverso un doppino telefonico in rame. Viene definita “asimmetrica” poiché le velocità in upload e in download (ovvero per la trasmissione e la ricezione dei dati) sono differenti. Nelle reti domestiche, infatti, la banda dedicata al download è in genere maggiore rispetto a quella in upload, poiché gli utenti hanno necessità di maggiore velocità per il download, ad esempio per caricare siti web elaborati e per i contenuti multimediali. Ogni operatore può garantire velocità diverse anche se quella minima garantita è 7.2 Mbps in download e 384 Kbps in upload. Tuttavia, si può arrivare a 24 Mbit/s in download e di 1,5 Mbit/s in upload (in questo caso si parla di ADSL2+).  L’ADSL è tra le tipologie di connessione più diffusa, poiché non richiede l’utilizzo di altre infrastrutture oppure l’istallazione di apparecchi, ma semplicemente l’utilizzo di un modem da collegare alla linea telefonica standard. Proprio per questo, quasi tutto il territorio è servito da tale connessione; in ogni caso se si volesse avere la certezza di ricevere la linea presso la propria abitazione, è possibile visitare Adsl-Test.it per fare una verifica della copertura adsl.

Fibra ottica

La connessione in fibra ottica utilizza dei sottilissimi cavi realizzati in fibra di vetro, nei quali passa un segnale luminoso molto veloce, poiché viene riflesso da un’estremità all’altra.  È possibile distinguere tra:

  • FTTH (Fiber to the home): i cavi in fibra ottica arrivano direttamente al punto di connessione, ovvero all’interno dell’edificio;
  • FTTB (Fiber to the building): in questo caso, i cavi in fibra arrivano alla base dell’edificio e si diramano nelle diverse abitazioni con il doppino di rame oppure con altre tipologie di cablaggi;
  • FTTN (Fiber to the node): i cavi arrivano fino allo stadio di linea della rete telefonica, e la connessione raggiunge gli edifici dei clienti mediante filo in rame;
  • FTTC (Fiber to the cabinet): la fibra ottica raggiunge un armadietto esterno posizionato nei pressi degli edifici, e poi i cavi in rame percorrono il tratto tra la cabina e le case o gli uffici dei clienti.

Fibra o Adsl, quale scegliere?

La differenza principale tra le due tipologie di connessione risiede nella velocità di trasmissione. Infatti, il doppino in rame può garantire una velocità massima di 20 mega mentre con la fibra ottica è possibile raggiungere addirittura 1 giga in download, se si dispone della giusta tecnologia per utilizzarla e se non ci sono interferenze. Inoltre, i cavi in fibra sono molto resistenti alle diverse condizioni atmosferiche e sbalzi di temperatura, in più non sono influenzati da interferenze elettromagnetiche. Tuttavia, per le esigenze quotidiane di intrattenimento, studio e/o lavoro, può essere sufficiente una buona connessione ADSL, in grado di garantire la giusta stabilità e prestazioni simili alla fibra misto rame. In più, come già spiegato, la connessione in fibra richiede delle particolari infrastrutture che non sono ancora disponibili su tutto il territorio, pertanto alcune zone potrebbero non essere coperte.