ROMA (ITALPRESS) – “Non sopporto il pensiero unico, il luogo comune e il politicamente corretto tanto che a costo di essere criticato finisco con l’esagerare nella direzione opposta”.
Così, in un’intervista a Libero, il presidente del Senato Ignazio La Russa. Alle accuse di comportarsi da politico ora che è la seconda carica dello Stato, replica: “Usano per me un criterio completamente diverso rispetto a quello usato per i miei predecessori. A parte chi, come Scognamiglio, non arriva dalla politica, chi mi ha preceduto si è distinto per aver fatto della presidenza parlamentare un luogo per esercitare in molte occasioni un ruolo politico addirittura superiore a quello svolto precedentemente”. Poi, sottolinea come “quando presiedo il Senato sono più che imparziale. Anzi, essendo stato a lungo all’opposizione, tengo a privilegiare chi non fa parte della maggioranza quasi per compensazione. Ma non smetto di essere un politico fuori da Palazzo Madama, rivendico il diritto senza ipocrisie di dare la mia testimonianza, come hanno fatto i miei predecessori”. Il che non significa interferire con l’attività di governo, come invece era pratica di altri”. Su cosa irriti quindi del suo comportamento, La Russa osserva: “Inizialmente pensavo che il problema fosse il mio stile i mei modi poco paludati. Credevo che la sinistra rosicasse solo perchè, da uomo di destra, sono arrivato alla presidenza al Senato senza aver mai rinnegato i miei principi”. Adesso “ho il sospetto che la sinistra tema anche che mi riesca di far fare qualche piccolo passo in avanti al processo di pacificazione nazionale. In sostanza, che il mio progetto di superamento delle barriere ideologiche posso avere un qualche successo”.
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