Prende il via il cantiere per i lavori di miglioramento sismico e di restauro conservativo del Cimitero monumentale di San Cataldo, bene tutelato e con elevata frequenza di persone, con l’obiettivo di renderlo più accogliente e aumentare il livello di sicurezza.

L’intervento, del valore di oltre 4 milioni di euro, è finanziato per l’intera quota con contributo della Regione Emilia-Romagna per ripristino post sisma e ha ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio. I lavori avranno una durata di circa due anni e interesseranno, in particolare, la zona più antica della struttura, progettata dall’architetto Cesare Costa nel 1855, cioè la chiesa e i porticati a sud, maggiormente colpita dagli eventi sismici. Alla consegna del cantiere hanno partecipato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Bosi, l’assessora ai Servizi demografici Ludovica Carla Ferrari e tecnici comunali. Nei prossimi giorni si procederà all’accantieramento da parte dell’azienda aggiudicataria, la Paolo Balestri srl di Gaggio Montano, con l’avvio effettivo delle attività nel mese di febbraio. Durante la fase di cantiere potranno verificarsi chiusure temporanee delle aree oggetto di intervento.

L’intervento di riparazione con rafforzamento locale riguarderà in particolare l’apparato a volte dove sono state riscontrate lesioni importanti e alcuni elementi architettonici in cui è stato rilevato un aggravamento, quali le colonne in serpentino, gli architravi del porticato e il muro di cinta sud, con i relativi portali di ingresso. Saranno effettuati una serie di lavori per limitare gli spostamenti delle strutture in elevazione, riducendo le tensioni di trazione che si creano nelle volte in mattoni. In seguito agli eventi sismici prima del 1997 poi del 2012, infatti, soprattutto le zone più antiche del Cimitero monumentale sono state danneggiate, anche a causa di fragilità dovute sia alla dimensione della struttura, con l’assenza di giunti in un edificio a esteso sviluppo planimetrico, sia ai diversi processi costruttivi a seconda del periodo di realizzazione, con la presenza di corpi addossati alla zona più antica. Il cimitero, infatti, è un organismo architettonico complesso che ha visto il suo sviluppo lungo quasi cento anni di progetti e di realizzazioni, un arco temporale tale da comportare scelte costruttive, di materiali e tecnologie diverse, da cui è originata la fragilità dell’edificio.

Nel dettaglio, gli interventi di miglioramento sismico programmati consistono nella realizzazione di un doppio tavolato in copertura, un cordolo metallico lungo i muri perimetrali (sempre nel sottotetto), nella sostituzione degli elementi dell’orditura in legno ammalorati, nel rifacimento del manto di copertura, nella realizzazione di una trave reticolare metallica sotto la copertura stessa. È inoltre previsto il consolidamento con fibra di acciaio, la risarcitura delle lesioni, la realizzazione di giunti sismici, cuci-scuci di lesioni isolate, di nuove fondazioni e contrafforti per il muro di cinta sud, di un cordolo sommitale al muro di cinta sud, ma anche lo smontaggio e rimontaggio di uno dei portali e la rimessa in piombo di un portale dell’ingresso sud.

In aggiunta agli interventi di rafforzamento sismico, il restauro conservativo sarà volto ad aumentare la resistenza dei materiali e riguarderà in particolare gli elementi architettonici e gli apparati decorativi relativi ai portali di accesso sul lato sud del cimitero storico e alle colonne in serpentino del porticato lato chiesa. I portali di accesso, realizzati con materiali differenti, presentano infatti un diffuso fenomeno di disgregamento delle parti in arenaria, così come il colonnato lato chiesa e gli architravi sopra alle colonne realizzati in ofiolite. Gli interventi di restauro saranno effettuati dopo accurate indagini e tenendo conto dei diversi periodi di realizzazione e materiali utilizzati.

Inaugurato nel 1773, il cimitero originario rimane in funzione fino a dopo la metà dell’800, quando prende il via l’intervento di sistemazione e potenziamento a cura dei progettisti Cesare Costa e Paolo Gaddi poi interrotto a causa della morte di Costa. La ripresa dei lavori successiva risale al 1910 e, ancora, tra il 1930 e il 1946, e a partire dagli anni ’60. Il completamento dell’impianto cimiteriale attuale avviene negli anni ’70, con il mantenimento delle dimensioni e forme del progetto originario dell’architetto Costa, ma con un largo utilizzo di tecnologie più attuali legate all’uso del cemento armato.