Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Liviana Banzi

Si è tenuto ieri sera, venerdì 27 gennaio, a Frassinoro, un incontro coi cittadini fortemente voluto dall’Azienda USL di Modena, dai Medici di medicina generale e l’Amministrazione comunale per fare il punto sulla rete di assistenza primaria attiva nel Comune e nelle frazioni, con l’obiettivo di ascoltare opinioni per contribuire al miglioramento delle azioni messe in campo fino ad oggi. Alla serata erano presenti il sindaco di Frassinoro, Oreste Capelli; la Direttrice del Distretto sanitario di Sassuolo, Federica Ronchetti; Anna Franzelli, Direttrice del Dipartimento e delle Cure Primarie di Area Sud; Esperia Amici, Responsabile facente funzione delle Professioni Sanitarie del Distretto di Sassuolo; e lo stesso Davide Annovi, Medico di medicina generale di Frassinoro.

 

L’appuntamento è stata l’occasione per discutere dei cambiamenti degli ultimi mesi, in seguito al pensionamento del dottor Guido Biondi e il passaggio dei suoi assistiti al dottor Annovi, e ricordare le soluzioni a disposizione della popolazione, che garantiscono una presa in carico completa, anche grazie alla collaborazione di altri professionisti. Attualmente, come spiegato nel corso della serata, il numero di pazienti assistiti dottor Annovi rientra nel massimale consentito a ogni medico di medicina generale e nessun cittadino risulta essere senza medico.

 

Ai presenti è stato poi sottolineato, considerate le criticità legate al territorio e alla sua complessa conformazione geografica, come l’Ausl abbia pubblicato nei mesi scorsi un bando di zona carente sull’ambito della montagna, con l’obiettivo di individuare un ulteriore medico di medicina generale che operi sul territorio. A tale proposito è stato precisato che già a seguito del pensionamento del dottor Biondi si era provveduto alla pubblicazione di un incarico provvisorio, purtroppo andato deserto.

 

Tra i servizi di assistenza alla comunità attivi nell’area di Frassinoro, ricordati durante la serata, è operativa già da qualche mese l’infermiera di comunità, che affianca quotidianamente il dottor Annovi e la sua infermiera di ambulatorio. L’attività dell’infermiera di comunità è finalizzata alla risposta delle chiamate ed al monitoraggio dei pazienti cronici che in tal modo vengono seguiti direttamente nell’ambulatorio di Frassinoro; sono stati potenziati  percorsi di assistenza domiciliare infermieristica; è partito il percorso di telemedicina per alcuni pazienti ad alto rischio di ospedalizzazione; è attiva una medicina di gruppo tra tutti i medici dei Comuni montani per agevolare il supporto e la sostituzione in caso di assenze improvvise, oltre che la collaborazione attiva in caso di necessità per svolgere visite domiciliari ai pazienti del dottor Annovi residenti nella zona al confine tra Frassinoro e Montefiorino.

 

L’Ausl è costantemente al lavoro per migliorare l’assistenza sanitaria primaria della popolazione residente nell’area di Frassinoro, delle relative frazioni e dei Comuni limitrofi – dichiara la Direttrice del Distretto Sanitario di Sassuolo, Federica Ronchetti -. Negli ultimi mesi sono stati organizzati diversi incontri tra l’azienda sanitaria, il sindaco di Frassinoro e il dottor Davide Annovi, per concordare ulteriori miglioramenti e per potenziare, laddove possibile, l’attuale sistema di assistenza. Occasioni di incontro come queste sono preziose per raccogliere opinioni, dubbi, e avviare ulteriori riflessioni”.

 

Ho denominato l’incontro ‘L’Assistenza Sanitaria Territoriale nel Comune di Frassinoro’ perché credo che il tema in discussione non sia solo la presenza di un unico medico di famiglia sul territorio, ma come si debba ripensare a utilizzare tutte le risorse fornite dalla sanità post-Covid – afferma il sindaco di Frassinoro, Oreste Capelli -. Mi riferisco all’infermiere di comunità, passando per l’assistenza domiciliare, la telemedicina, nella quale va assolutamente ricompresa la ricettazione digitale e la teleprenotazione, le associazioni di volontariato e il potenziamento della Casa di Comunità di Montefiorino. In altre parole, bisogna puntare allo sviluppo di una sanità di rete, che veda il medico di famiglia non più come chi misura la pressione e scrive ricette, ma un vero e proprio ‘playmaker’ della salute territoriale, capace di utilizzare le molteplici risorse che il Sistema sanitario nazionale può mettere a disposizione”.

 

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