La sostenibilità ambientale è il nuovo paradigma al quale devono uniformarsi le politiche di sviluppo delle città: l’obiettivo di rendere i luoghi in cui viviamo più accoglienti e vivibili passa necessariamente da una visione complessivamente più ecologica, in cui la riqualificazione delle aree urbane poggia su oggetti ed infrastrutture dal minor impatto ambientale, progettati per avere un ciclo di vita più lungo, che riducano gli sprechi ed abbassino i costi.

Un esempio concreto? Grazie alle nuove tecnologie (ad esempio, combinando bio-materiali e stampa in 3D) oggi è tecnicamente possibile produrre oggetti di arredo urbano senza utilizzare polimeri derivati dal petrolio, ma costi e processi produttivi sono ancora lontani dall’essere ottimizzati.

Per raggiungere questo obiettivo strategico l’Unione Europea ha lanciato il progetto AMBIANCE, finalizzato a rendere i prodotti sostenibili e riciclabili una prassi nelle città europee, sviluppando la produzione di oggetti ed infrastrutture di arredo urbano con materiali e tecniche d’avanguardia ed attraverso una filosofia produttiva circolare in grado di ridurre l’impatto ambientale. Il progetto AMBIANCE ha un budget di 4,5 milioni di euro, è finanziato dall’UE nell’ambito del programma Horizon Europe e vedrà la partecipazione di partner di 6 Paesi: Italia, Grecia, Spagna, Svezia, Svizzera e Austria. Tra i protagonisti figura anche CRIT Srl, centro di ricerca di Vignola (MO) specializzato in innovazione tecnologica applicata all’industria.

“CRIT è l’unico partner italiano del progetto AMBIANCE, un riconoscimento che è frutto della nostra consolidata esperienza nel trasferimento tecnologico: saranno proprio i nostri tecnici, infatti, ad avere la responsabilità delle attività di risk management e della commercializzazione e diffusione dei risultati ottenuti” commenta con soddisfazione Marco Baracchi, Direttore Generale del centro di ricerca modenese.

Sono tre i filoni di intervento previsti nell’ambito del progetto AMBIANCE: la multinazionale MONDO aumenterà la sostenibilità dell’erba sintetica per impianti sportivi; la spagnola SETGA produrrà arredamenti e luminarie tramite stampa 3D su grande formato, mentre la svedese PODCOMP impiegherà i bio-materiali per sviluppare pannelli decorativi utilizzabili nel settore delle costruzioni. Per questi tre casi d’uso si studierà inoltre la durabilità e la sostenibilità dei prodotti, analizzandone l’intero ciclo di vita.

Il progetto si concentrerà inizialmente sullo sviluppo di bio-materiali con proprietà migliori, permettendo la sostituzione dei polimeri derivati dal petrolio utilizzando evolute tecniche di ottimizzazione e caratterizzazione dei materiali. Sono inoltre previsti due momenti aperti al pubblico (in Spagna e Svezia), durante i quali sarà possibile sperimentare gli arredi ottenuti ed informarsi sui futuri sviluppi per rendere più sostenibile la vita cittadina. “Oltre ad introdurre l’utilizzo di bio-materiali per l’arredo urbano – sottolinea ancora Marco Baracchi – il progetto AMBIANCE ottimizzerà i processi produttivi dei tre casi d’uso, migliorando l’efficienza e la qualità dei processi così da ridurre l’impatto ambientale e promuovendo un uso delle risorse più attento. Non si tratta solo di un significativo passo in avanti per le aziende coinvolte, ma anche di un importante messaggio di attenzione delle istituzioni europee nei confronti delle generazioni future”.

CRIT è una società privata con sede a Vignola nata nel 2000: grazie ad uno staff tecnico d’eccellenza supporta le imprese nei percorsi di innovazione di processo e di prodotto, favorendo il trasferimento di conoscenze tecnologiche tra le aziende socie. Partendo dal confronto su temi di interesse condiviso, CRIT organizza scambi di best practices e benchmarking specifici da cui scaturiscono soluzioni tecniche, gestionali ed organizzative. I soci di CRIT sono esclusivamente aziende, molte delle quali leader mondiali nei rispettivi settori, tra cui: Alstom, Beghelli, CNH Industrial, Datalogic, Ferrari Spa, IMA, Sacmi e Tetra Pak. CRIT partecipa inoltre a importanti circuiti nazionali e internazionali dell’innovazione, tra cui EFFRA (European Factories of the Future Research Association), SPIRE (Sustainable Process Industry through Resource and Energy Efficiency) e la Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna.