Prorogare il patto di Sindacato, sino alla nomina di un nuovo Consiglio d’Amministrazione di Aimag, rimandando una decisione a quando sarà possibile discutere di fronte a numeri certi, utili a poter valutare – con la massima serenità necessaria le decisioni cruciali – l’operato dei vertici attuali, dalla cui composizione Mirandola fu completamente esclusa, ed il destino di un’azienda sana, che rappresenta un valore aggiunto per il territorio. E’ la posizione espressa dall’Assessore Roberto Lodi e dall’Amministrazione Comunale di Mirandola.

Un punto di vista molto distante, rispetto a quanto voluto da chi rappresenta a amministra il Comune di Carpi e dai vertici privinciali del Partito Democratico, che vorrebbero porre fine al patto di Sindacato, optando per l’aumento della componente privata nel controllo diretto di Aimag. Mirandola, dal canto suo, respinge totalmente la teoria secondo la quale i Comuni dovrebbero abdicare al ruolo centrale nella gestione dell’azienda. Si tratterebbe infatti di una sconfitta clamorosa da parte della politica.

Non si comprende per quale ragione si dovrebbe porre in discussione l’assetto attuale di un’Azienda che fa parte del patrimonio storico del nostro territorio e che ne ha costantemente accompagnato lo sviluppo, per affidarsi a logiche che andrebbero a creare inaccettabili preoccupazioni sulla tenuta occupazionale di centinaia di posti di lavoro, così come per l’indotto di decine di aziende del territorio e, non ultimo, rischiando di andare a gravare sulle utenze di decine di migliaia di cittadini e realtà imprenditoriali. Una posizione del tutto incomprensibile, quella che vede quale capofila l’Amministrazione carpigiana, che ad oggi non ha concesso la minima disponibilità al dialogo e non vorrebbe nemmeno prendersi il tempo necessario ad intraprendere una logica mediazione, rendendosi altresì protagonista di un feroce attacco – ipotizzando una mala gestione tutta da comprovare – rivolto a quei funzionari nominati, fra gli altri, proprio da Alberto Bellelli stesso, in qualità di Sindaco del Comune che detiene la maggioranza delle quote di Aimag. Sarebbe un paradosso se iv Sindaci, ormai giunti a fine mandato, anzichè astenersi prendessero una posizione che complicherebbe la gestione a chi si ritroverà ad amministrare il territorio nel prossimo futuro.