Nel corso degli anni immediatamente successivi all’inchiesta sulla polizia Locale della Val d’Enza, grazie al confronto con diverse rappresentanze sindacali è stato avviato un lavoro di confronto continuo ed articolato con l’obiettivo di assistere e tutelare i lavoratori e sostenere la “ripartenza” di un corpo senza dubbio provato dalle vicende oggetto di indagine.

Questo continuo confronto si è sviluppato attraverso una dialettica diretta, senza sconti, ma sempre leale e costruttiva e contribuisce in modo decisivo ad una fase rifondativa del corpo che si propone di incidere positivamente sulla sicurezza delle comunità della Val d’Enza.

Le nuove assunzioni effettuate, il passaggio ad una organizzazione per subambiti, la ridistribuzione delle agenti e degli agenti sui territori, il potenziamento delle tecnologie a disposizione del corpo sono tutti elementi che concorrono al raggiungimento di questi obiettivi, obiettivi condivisi dalla stragrande maggioranza degli agenti e dalle sigle sindacali.

Purtroppo dobbiamo rilevare come da diverso tempo il sindacato CSA, da sempre disinteressato a qualsiasi sforzo di dialogo, sollevi in modo strumentale questioni sulle quali puntualmente viene dimostrata la correttezza dell’operato del comandante con il solo obiettivo di provare, ad oggi senza esito, a dividere i lavoratori ed ostacolare il percorso di cambiamento in corso: un cambiamento che probabilmente a qualcuno dà fastidio.

Questo in sostanza è quanto accaduto anche negli ultimi giorni su alcune questioni presentate, anche a mezzo stampa, in modo parziale, incompleto o, in alcuni casi, anche fuorviante.

 

Nel merito:

1) E’ in corso di approvazione il regolamento che consentirà di attivare le cosiddette body cam, valido strumento a tutela della sicurezza di cui verranno forniti gli operatori in determinate circostanze; l’iter di approvazione del regolamento è piuttosto complesso poiché – nel rispetto delle norme in materia di privacy – deve essere condiviso con il Responsabile della Protezione dei Dati. Dopo l’approvazione in Giunta rimane l’approvazione in Consiglio e solo successivamente a questi fondamentali passaggi di condivisione e verifica sarà possibile integrarle in servizio. Nessun ritardo quindi ma il rispetto rigoroso delle procedure previste dalla legge nel rispetto dei diritti dei cittadini.

2) Da oltre un anno i verbali postalizzati vengono prodotti con modalità di pagamento PagoPa, mentre per i restanti accertamenti, già dal 2021, veniva utilizzato il pagamento on line, gestito a livello Regionale da Lepida, Payer, il quale risponde ai requisiti previsti dalla normativa. Anche in questo caso quindi nessuna inadempienza da parte dell’Amministrazione. Da maggio dello scorso anno, inoltre, il nuovo comandante ha dotato ogni Presidio di un Tablet con applicazioni per accelerare e informatizzare tutte le procedure. A breve il collegamento di questi dispositivi con stampanti portatili che consentiranno l’immediato rilascio del  QRcode per il pagamento digitalizzato da parte dell’utente.

3) Relativamente allo strumento di rilevazione per infortunistica stradale, i-cam 3D, va precisato che ne è previsto l’uso, contrariamente a quanto sostenuto da CSA, in caso di sinistri di altissima gravità e non nella generalità dei casi. A breve l’interfaccia di questo strumento col gestionale per completare la dotazione tecnologica a disposizione del costituendo nucleo anti-infortunistica.

Le difficoltà ci sono state e sono note, altre sicuramente ce ne saranno visto il contesto generale in cui oggi operano le Polizie Locali ma, come dimostrato in questa ed in altre recenti occasioni, l’obiettivo di lavorare per rafforzare il corpo della Val d’Enza è condiviso a tutti i livelli: le agenti e gli agenti del corpo meritano, per lo sforzo che stanno facendo insieme al comandante, una rappresentazione ben diversa da quella che emerge attraverso a queste continue ed inutili prese di posizione di CSA.

L’Unione Val d’Enza ha dimostrato in questi anni di saper costruire spazi di confronto e collaborazione costruttivi sia con i lavoratori e sia con le loro rappresentanze, ma non è disponibile ad alimentare modalità di relazione pretestuose e strumentali che non rappresentano il sentire di questa comunità di operatori e di cittadini.