La giuria del Premio Internazionale Stefano Chiarini, ha designato il riconoscimento della 14° edizione 2023 a Francesca Albanese, Relatrice Speciale ONU sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi.

La sua relazione “Situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupato dal 1967” trasmessa all’Assemblea Generale dell’ONU – si legge nella motivazione del premio – ha consentito di ribadire quanto enunciato dall’art.1 – 4° comma del Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra che riconosce il diritto alla ribellione ai popoli che “lottano contro la dominazione coloniale e l’occupazione straniera e contro i regimi razzisti, nell’esercizio del diritto dei popoli all’autodeterminazione consacrato nella carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione relativa ai principi di diritto internazionale, in conformità della Carta delle Nazioni”.

Il premio oggi consegnato vuole anche essere un riconoscimento alla caparbietà ed impegno costante dimostrato di testimonianza attiva in difesa dei diritti del popolo palestinese e per aver difeso tali principi anche e nonostante le numerose difficoltà ed attacchi pubblici subiti. Una relazione importante che ha permesso di poter rafforzare la denuncia di quanto sta avvenendo nei territori occupati e la legittimità della resistenza e del diritto all’autodifesa del popolo palestinese nel rispetto del diritto internazionale.

La cerimonia si svolgerà sabato 15 aprile alle ore 10.30 presso la sala di rappresentanza del municipio di Modena alla presenza di Abeer Odeh – Ambasciatrice Palestinese in Italia; Andrea Bortolamasi – assessore Cultura, Politiche giovanili, Città universitaria e Kassem Aina – presidente National Institution of Social Care & Vocational Training “BeitAtfalAssumoud” – Libano.

Il Premio, dedicato alla figura del giornalista del Manifesto Stefano Chiarini prematuramente scomparso, si propone di istituire un riconoscimento all’impegno sul tema del Medio Oriente e in particolare della Palestina, con una speciale attenzione per il mondo dei media e della cultura.

La premiazione, alla presenza di numerosi ospiti internazionali in ambito letterario e giornalistico, è attribuita al giornalista o artista che ha contributo a far conoscere, a livello nazionale e internazionale, la realtà della vita nei territori occupati, senza rimuovere le responsabilità della politica internazionale nei riguardi della questione israelo-palestinese e sulla situazione umanitaria in Palestina.

L’evento proseguirà nel pomeriggio a partire dalle ore 15.00, sempre a Modena presso “La Tenda” sito a Modena, viale Monte Kosica, dove verrà inoltre assegnato il Premio dedicato a Maurizio Musolino,  giornalista, grande esperto di Medioriente e co-fondatore dell’associazione, deceduto dopo una breve malattia nel 2016, a Gabriel Traetta, laureato in Relazioni internazionali all’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”.

All’autore Gabriel Traetta, master in “Analisi dei conflitti internazionali alla University of Kent”, venerdì 14 aprile alle 18.30 presso “La Tenda”, sarà dedicata l’anteprima del premio con la presentazione del suo libro “Apartheid in Palestina – Origini e prospettive della questione palestinese” alla presenza anche dell’Avv. Fausto Gianelli dei “Giuristi Democratici”.

L’iniziativa pubblica del sabato pomeriggio sarà caratterizzata, oltre che dalla presenza dei premiati, dalla proiezione di documentari, da riflessioni sul mondo del volontariato nei campi profughi palestinesi in Libano e nei territori occupati e anche dalla presenza di Michele Giorgio giornalista de “Il Manifesto” e direttore di “Pagine Esteri” periodico on line; Wasim Dahmash già ricercatore di Lingua e Letteratura araba presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università degli Studi di Cagliari; Bassam Saleh giornalista e presidente associazione “Amici dei prigionieri palestinesi” ed Eliana Riva, regista del documentario “Il Cielo di Sabra e Chatila” (proiettato in apertura).

Nel corso dell’iniziativa sono previsti interventi musicali a cura del Gruppo palestinese “SABABA” di Torino.

Al termine del Premio, sabato sera, è stata organizzata una cena di solidarietà, aperta alla cittadinanza, per finanziare i progetti nei campi profughi palestinesi in Libano.