Biblioteca Cabral (Caprilli)

In vista dell’importante obiettivo dei cinquant’anni dall’apertura del Centro/Biblioteca Amilcar Cabral, la Biblioteca Amilcar Cabral, dopo la mostra “Schiavitù e tratta: vite spezzate tra Africa e Americhe” (ora disponibile online qui) muove nuovi passi nel percorso di riorganizzazione e ridefinizione della propria identità, a partire dalla nomina del nuovo comitato scientifico.

Investire nell’innovazione e nello sviluppo dei servizi bibliotecari e nell’approfondimento di determinati ambiti della conoscenza dei problemi internazionali e delle relative ricadute sul territorio rientra tra le priorità del Comune. Sulla base di questi obiettivi è stata ravvisata l’opportunità di avvalersi di un organismo come il Comitato scientifico che possa dare un contributo a supporto dei compiti e delle finalità della Biblioteca. Professori e professoresse, con riconosciute competenze e formazione sui temi specifici della biblioteca sono stati chiamati a far parte del Comitato. L’elenco, approvato nella seduta di Giunta del 18 aprile, comprende: Francesca Biancani, Uoldelul Chelati Dirar, Maria Cristina Ercolessi, Antonio Fiori, Anna Maria Gentili, Luca Jourdan, Giovanni Marchetti, Saverio Marchignoli, Bruno Riccio, Giulio Soravia, Roberto Vecchi.
Tra le nomine anche Anna Maria Gentili, professoressa emerita dell’Università di Bologna, tra le fondatrici del Centro Amilcar Cabral.

Il Comitato Scientifico, che l’Amministrazione ringrazia per la preziosa disponibilità, farà riferimento direttamente alla direttrice del Settore Biblioteche e welfare culturale del Comune di Bologna, Veronica Ceruti e alla responsabile della Biblioteca Amilcar Cabral, Simona Brighetti.
Nel primo incontro del Comitato, in programma dopo la metà di maggio, sarà presente anche Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana. Nell’occasione, saranno affrontati intenti, proposte e prospettive, tra cui:

  • raccontare la storia dei primi 50 anni del Centro/Biblioteca Amilcar Cabral attraverso un progetto di narrazione online che raccolga le voci dei protagonisti/e assieme ai tanti materiali conservati in biblioteca, con l’intento di restituire la complessità di questa lunga storia e valorizzare la particolare traiettoria della Biblioteca;
  • avviare un processo di ascolto per immaginare insieme i prossimi 50 anni della Biblioteca, anche in sintonia con alcuni obiettivi del Piano d’Azione Locale per una città antirazzista e interculturale, co-progettando nuove pratiche, attività e percorsi, insieme alle tante realtà che collaborano con la biblioteca e che verranno coinvolte grazie alle possibilità proposte nel nuovo Patto per l’amministrazione condivisa tra Comune di Bologna, Terzo Settore e reti civiche cittadine, creando alleanze con le realtà territoriali cittadine per promuovere e consolidare azioni urgenti su temi d’interesse.

La Biblioteca Amilcar Cabral è unicum nel panorama nazionale: inizialmente parte integrante del Centro Amílcar Cabral, nato nel 1974 per volontà del Comune di Bologna come osservatorio e centro di studi sui paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, la biblioteca è oggi parte del Settore Biblioteche e Welfare culturale del Comune di Bologna. Conserva un patrimonio di oltre 48.000 volumi e 400 periodici e alcuni fondi speciali, tra cui il Guerrino Lasagni sul colonialismo italiano e l’Africa orientale italiana e il Paul Sebag sulla Tunisia e il Nord Africa. Nel tempo gli ambiti di interesse si sono ampliati, arrivando a occuparsi di tutte le culture extraeuropee e di altre tematiche urgenti come migrazioni, decolonizzazione, diritti umani, razzismi e razzializzazione, ambiente e crisi climatica, letterature e racconti di viaggio.
La Biblioteca ha inoltre recentemente rafforzato la propria presenza on line con il nuovo sito www.BibliotecaAmilcarCabral.it, parte dell’ecosistema cultura web del Comune di Bologna.