Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il PNRR, si compone di una serie di missioni e componenti, che hanno come obiettivo il rilancio del Paese, da più punti di vista: economico, culturale, digitale, ecologico e del benessere.
Tra le iniziative messe in campo, c’è anche il Piano Borghi promosso dal Ministero della Cultura, che prevede un finanziamento totale di 1 miliardo di euro da destinare ai borghi italiani che desiderano creare una crescita sostenibile e di qualità, con un modello che, si spera, possa diffondersi all’intera penisola.
Nel 2022 sono stati finanziati i primi 21 progetti pilota, uno per ogni regione, con 420 milioni di euro e si attende una seconda tranche di contributi con altri 580 milioni di euro.
Nell’Appennino Bolognese, il borgo scelto per la prima fase del progetto è stata la frazione di Campolo, comune di Grizzana Morandi, con il progetto “Da Campolo l’arte fa scola”. L’obiettivo è diventare capofila per un’intera località e dare vita a una cooperativa di comunità.
Scopriamo in cosa consiste il progetto e quali sono le opportunità.

 

Quali sono le aree coinvolte nel progetto
Il progetto presentato nell’ambito del bando PNNR-Borghi coinvolge diverse zone dell’Appennino bolognese: il borgo di Campolo, il versante di Montovolo, La Scola e Rocchetta Mattei nel Comune di Grizzana Morandi in provincia di Bologna. L’obiettivo è diventare un esempio di rinascita dei piccoli paesi e un modello di sviluppo innovativo che possa ispirare anche altre zone d’Italia. In particolare, si punta alla riattivazione del territorio, con politiche di ripopolamento e a una rigenerazione culturale, sociale ed economica propria delle zone di montagna.

Come si vive sull’Appennino bolognese
In queste zone, lontane dal caos cittadino e caratterizzate da ritmi più lenti e vivibili, si può recuperare un contatto profondo con la natura e con sé stessi. La qualità della vita è molto alta e, chi ritorna qui dopo aver vissuto un periodo in grandi città non sente la mancanza dei servizi e degli eventi metropolitani.
Basti pensare poi che Bologna, capoluogo della regione e centro culturale molto attivo, è facilmente raggiungibile e quindi non ci si sente mai troppo scollegati da un certo tipo di vita.
Quello che forse si deve recuperare in questi luoghi ancora poco abitati, è la socialità e i momenti ricreativi. A tal proposito sono attive sul territorio diverse associazioni che promuovono eventi, rassegne e festival che hanno una buona risonanza in un vasto territorio. La possibilità di partecipare alle diverse occasioni d’incontro aiuta la popolazione locale ad aprirsi e quindi a vincere la ritrosia verso tutto ciò che è nuovo e che colpisce tutti quando arrivano dei cambiamenti.

 

Quali sono le opportunità
Il finanziamento ricevuto dal ministero della Cultura è un’opportunità per l’intero territorio, da diversi punti di vista. Il progetto prevede diverse soluzioni per rendere la zona più accogliente, per far accedere a più servizi possibili e per renderla pronta a rispondere a nuove esigenze abitative e lavorative. Saranno creati alloggi con affitto calmierato, unità residenziali per ospitare famiglie, giovani, viaggiatori, nomadi digitali e tutti gli ospiti che passeranno.

Un buon investimento potrebbe quindi essere quello di acquistare e ristrutturare le abitazioni per renderle appetibili ai visitatori o a possibili nuovi acquirenti. Rivolgendosi a ditte in grado di seguire lavori di ristrutturazione a Bologna e dintorni, dall’inizio alla fine, come Bassetti Home Innovation, si può pianificare un progetto chiavi in mano focalizzato a questo obiettivo con conseguente ottimizzazione di tempi e costi.
Oltre al ripopolamento, con differenti modalità residenziali, viene promossa un’economia di comunità con attività artigianali e con un turismo esperienziale, grazie a diverse proposte di visite guidate all’interno dei borghi, a piedi, in bicicletta o con altri mezzi sostenibili, per far conoscere le peculiarità del territorio e la storia delle persone che l’hanno abitato e che lo abitano.