A Modena continuano gli arrivi di migranti con poche ore di preavviso per le istituzioni locali e senza che sia stato possibile organizzare “una rete di accoglienza che possa garantire condizioni dignitose per le persone che arrivano in città in pullman direttamente dalle aree di sbarco, nemmeno dotati dei kit di prima accoglienza e, a volte, con ancora addosso gli abiti usurati del viaggio sui barconi”.

Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ribadisce i temi già sollevati nelle scorse settimane, anche con una lettera alla premier Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, sottolineando come con il cosiddetto decreto Cutro “si stia gestendo l’emergenza nel modo peggiore possibile, all’insegna dell’esclusione, non certo dell’accoglienza e dell’inclusione, aumentando i disagi per le persone e per la sicurezza del territorio, nonostante gli sforzi di Prefettura e forze dell’ordine che, insieme agli operatori sanitari dell’Ausl, tanto stanno facendo per affrontare questi problemi. Ma, a volte, nemmeno si conosce la provenienza dei migranti che si è chiamati ad accogliere nel giro di poche ore”.
Il sindaco, in particolare, rilancia la questione di una corretta redistribuzione a livello nazionale, applicando correttamente le indicazioni dell’Accordo Stato-Regione del 2017 per la ripartizione degli arrivi, ma anche a livello provinciale: “Serve un’assunzione di responsabilità di tutti i Comune, a partire da quelli medio-grandi”.
Accanto all’esigenza di condizioni più dignitose per l’accoglienza (“dobbiamo ringraziare le associazioni di volontariato che in molti casi intervengono per ridurre i disagi dovuti a mancanza di generi di prima necessità”), il sindaco Muzzarelli denuncia anche la “mancanza di prospettive serie per una gestione del sistema che richiama purtroppo modelli inaccettabili che abbiamo già visto fallire in passato e che inevitabilmente scaricano tensioni sul territorio”.
Nella lettera inviata a fine marzo il sindaco aveva richiamato il “Patto per la città sicura” per sottolineare la piena collaborazione che ha sempre caratterizzato il rapporto tra Comune e Stato centrale, ma “non può essere chiesto alla comunità locale – aveva scritto Muzzarelli – di risolvere problemi che spettano al Governo nazionale”, all’insegna di “un vero sistema orizzontale di solidarietà e corresponsabilità da parte degli altri territori e delle città italiane”.
Nella lettera, infatti, il sindaco esprimeva preoccupazione per la tenuta “della sicurezza urbana e della coesione sociale di fronte a scelte non sostenibili” per la città, visto che non è possibile dare risposta alle richieste di sistemazione che la Prefettura sta avanzando alle Amministrazioni comunali.
“Sollecitiamo il Governo – aggiunge il sindaco – ad attivare al più presto nuove politiche che, nel rispetto dei diritti e dei doveri delle persone migranti, siano in grado di garantire sicurezza e offrire risposte concrete per favorire accoglienza e integrazione”.