Secondo il rapporto 2022 EF EPI (English Proficiency Index, il più ampio rapporto internazionale relativo alla competenza dell’inglese nel mondo) che si basa sui dati di 2,1 milioni di adulti in 111 Paesi e regioni, l’Italia si trova in una posizione di classifica non particolarmente esaltante, ovvero al 34esimo posto (la posizione italiana nella sola Europa invece è la 24esima su 35 Paesi).

La classifica EF EPI considera 5 livelli di competenza: alto, buono, medio, basso e molto basso; il punteggio ottenuto dall’Italia la colloca nel livello medio. Per la cronaca, al primo posto si trova l’Olanda seguita da Singapore, Austria, Norvegia e Danimarca; il fanalino di coda è il Laos. L’ultimo rapporto continua quindi a confermare i Paesi del Nord Europa come quelli più ferrati nella lingua inglese (nella top ten si trovano anche la Svezia, la Finlandia e la Germania, rispettivamente al settimo, ottavo e decimo posto).

Per quanto riguarda la classifica regionale, in Italia si registrano differenze sensibili nei punteggi fra le varie regioni; al primo posto si trova la Regione Veneto, seguita da Emilia-Romagna, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia; chiude la top five il Trentino-Alto Adige.

La parte bassa della classifica vede protagoniste soltanto regioni del Sud; partendo dalla sestultima posizione vi sono infatti le seguenti regioni: Molise, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata e Calabria. Per quanto riguarda invece la classifica delle città la top ten è la seguente: Vicenza, Modena, Bergamo, Bologna, Treviso, Varese, Padova, Brescia, Como e Firenze.

Perché in Italia il livello di conoscenza dell’inglese non è particolarmente elevato?

I motivi per i quali gli italiani non brillano per conoscenza della lingua inglese sono molteplici; secondo i vari osservatori, uno dei motivi è da ricercarsi nella carenza, all’interno delle scuole pubbliche di vario ordine e grado, di inseganti madrelingua; una parte di responsabilità è attribuita anche al sistema di studio ritenuto ormai obsoleto e concentrato più sugli aspetti teorici e sull’imparare a memoria le varie regole grammaticali piuttosto che sulla pratica di conversazione.

Un altro fattore non trascurabile è che in Italia tutti i film e tutte le serie tv sono doppiati, cosa che non si verifica in molti altri Paesi europei; peraltro le moderne piattaforme di streaming come per esempio Netflix o Amazon Prime Video offrono la possibilità di settare l’audio in varie lingue fra cui l’inglese; come se non bastasse esiste anche la possibilità di guardare serie tv e film attivando i sottotitoli in diverse lingue. Purtroppo non sono molti coloro che approfittano di tali opportunità.

Insomma, nonostante negli ultimi anni vi siano stati sensibili miglioramenti nel livello di conoscenza della lingua inglese, le competenze degli italiani nella lingua di Re Carlo sono ancora decisamente inferiori rispetto a quelle degli abitanti di molti Paesi Europei e non solo.

Il quadro attuale, insomma, è piuttosto preoccupante perché l’inglese è ormai una lingua franca, uno standard internazionale che permette di mettere in comunicazione persone dei vari Paesi del mondo, sia nel mondo del lavoro, sia in altri contesti.

È per questo motivo che le aziende, a parità di altre competenze, tendono sempre di più a privilegiare le assunzioni di persone che dimostrano di possedere un eccellente livello di conoscenza della lingua inglese.

Come si può migliorare il proprio livello di conoscenza della lingua inglese?

Per coloro che sentono la necessità, per ragioni professionali o più strettamente personali, di aumentare il proprio livello di conoscenza di lingua inglese esiste la possibilità di farlo frequentando un corso inglese avanzato online come quelli proposti da EF English Live, un corso perfetto per tutti quegli studenti che possiedono una base linguistica solida e vogliono migliorare ancora le proprie capacità di comunicazione. Possedere una certificazione di alto livello offre moltissime opportunità in ambito professionale e permette di muoversi con estrema disinvoltura non solo nei vari settori lavorativi, ma anche negli ambiti universitari.