Un futuro da operatore del verde, nel settore edile come addetto alle infrastrutture, in quello della ristorazione o come operatore meccanico. Vi potranno ambire diverse decine di minori stranieri non accompagnati in carico al Comune di Modena e attualmente accolti in comunità residenziali accreditate del territorio.
Per l’esattezza sono 60 i ragazzi che frequenteranno i corsi di formazione professionale, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna, in partenza già dal mese di giugno presso gli Enti di Istruzione e formazione professionale (Iefp) Edseg Città dei Ragazzi, Ial e Cfp Nazareno, oltre che presso la Scuola edile della Provincia di Modena.

Edseg Città dei Ragazzi, Ial e Cfp Nazareno sono infatti titolari delle proposte progettuali che hanno ottenuto il finanziamento regionale candidandosi all’avviso pubblico per sostenere la formazione e l’inclusione dei minori stranieri non accompagnati. La Scuola Edile della Provincia di Modena è un soggetto attuatore e il Comune di Modena, tramite il Settore Politiche Sociali, svolge un ruolo di regia e monitoraggio e garantisce il raccordo con le comunità per l’individuazione dei ragazzi da formare e per supportarli nella frequenza e nei percorsi formativi.
“La formazione professionale e il successivo inserimento nel mondo del lavoro sono tasselli fondamentali per ridurre sacche di disagio giovanile e offrire reali percorsi d’inclusione nella comunità modenese che li accoglie; percorsi che prevedono necessariamente diritti e doveri”, ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli in occasione dell’avvio dei corsi insieme all’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli. Alla conferenza stampa ha partecipato in videocollegamento anche l’assessore della Regione Emilia-Romagna allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali Vincenzo Colla. Per gli Enti di formazione professionale è intervenuto Massimiliano Morini (direttore di Edseg Città dei Ragazzi) e Davide Nora della Comunità San Pancrazio (Ceis) in rappresentanza delle comunità d’accoglienza coinvolte.
I minori stranieri privi di figure di riferimento sul territorio sono per legge affidati alla tutela del Comune che deve garantire loro accoglienza residenziale e materiale adeguata, assistenza socio-psicologica e sanitaria, l’insegnamento di base della lingua italiana, l’inserimento scolastico e lavorativo soprattutto nella prospettiva di rafforzare il percorso di accompagnamento verso l’autonomia.
Negli ultimi due anni, in più di un’occasione, il sindaco, in un’ottica di piena corresponsabilità tra livelli locali e nazionali, ha espresso ai Governi che si sono succeduti le forti criticità dovute all’incremento di nuovi arrivi di Msna che, oltre a costituire un costo per la comunità, rischia di vanificare i percorsi d’integrazione. Da una parte l’amministrazione comunale ha chiesto quindi al Governo di intervenire, anche applicando criteri equi di ridistribuzione dei minori stranieri non accompagnati, dall’altra si è attivata per perfezionare i percorsi d’inclusione in vista dell’uscita dalle comunità al raggiungimento della maggiore età.
Propedeutico è stato il progetto sperimentale condotto lo scorso dicembre assieme a Prefettura e Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, che ha permesso a 12 minori stranieri non accompagnati prossimi ai 18 anni, di frequentare un’attività formativa presso la Scuola edile della provincia di Modena che li ha preparati all’ingresso nel mondo del lavoro.
Anche richiamato lo schema di Protocollo d’intesa che ha permesso di arrivare a quel risultato, la Regione a inizio 2023 ha approvato appunto un avviso pubblico per la realizzazione di percorsi per garantire ai Msna competenze di base funzionali all’inclusione sociale e competenze tecniche professionali adeguate al successivo inserimento lavorativo.
Grazie al bando sono stati presentati e finanziati i quattro laboratori formativi per competenze tecnico professionali (ristorazione, verde, montaggio meccanico e edilizia) che prevedono ciascuno circa 160 ore di formazione e 40 di stage.
Gli allievi, per lo più 17enni, provenienti da diverse comunità di accoglienza, il cui ruolo è fondamentale nel favorire e sostenere la partecipazione dei ragazzi, sono stati selezionati, in accordo con le comunità, dall’equipe professionale Msna che si occupa della progettazione dei percorsi individuali dei minori. Un terzo dei ragazzi di loro sono pakistani (21), numerosi anche tunisini (14), marocchini (11) e albanesi (9), ma ci sono anche ragazzi di Bangladesh (2) oltre che di Gambia e Guinea.
Oltre ai corsi formativi per lo sviluppo di competenze professionalizzanti, grazie a risorse di Fondi Fami (Fondo asilo migrazione integrazione) sono previsti anche corsi di alfabetizzazione alla lingua italiana a piccoli gruppi e un’attività di accompagnamento e tutoraggio con percorsi di orientamento individuale sia in termini di sostegno, per lavorare sulla motivazione dei ragazzi, che di aiuto, ad esempio, nella redazione del curriculum vitae.

UNA SISTEMA D’ACCOGLIENZA A TUTELA DEI RAGAZZI

Sono attualmente 215 i minori stranieri non accompagnati, Msna, in carico al Comune di Modena; 94 gli arrivi da gennaio di quest’anno. Nel corso del 2022 gli arrivi di Msna furono 293 e 454 i minori gestiti complessivamente dal Comune. Prima del 2021, a Modena venivano accolti, nel corso dell’anno, mediamente un centinaio di minori stranieri.
Il progetto di accoglienza Msna coinvolge un sistema articolato di istituzioni a tutela delle persone di minore età, sia attinenti alla sfera giudiziaria (Procura dei Minori e Tribunale per i minorenni) che alla sfera sociale e educativa, oltre alla figura del tutore volontario. La presa in carico ha inizio con l’intercettazione da parte delle forze dell’ordine e il foto-segnalamento del minore non accompagnato che, tramite i servizi di pronto intervento del territorio (Pris) viene tempestivamente collocato in un luogo sicuro, una struttura di “pronta accoglienza” dove avviare screening sanitari, percorsi di alfabetizzazione e regolarizzazione dei documenti. Ad ogni minore viene quindi assegnato un assistente sociale di riferimento che ne segue il percorso. Referente della gestione della presa in carico integrata dei Msna è l’equipe multi-professionale (composta da 3 assistenti sociali, una coordinatrice assistente sociale ed una psicologa) che segue il minore per tutta la durata del percorso comunitario e talvolta anche nei mesi immediatamente successivi al compimento dei 18 anni.
Al collocamento in pronta accoglienza segue il trasferimento in una comunità di “seconda accoglienza” (distinte in comunità di “alta autonomia” con un presidio educativo più significativo e in “gruppo appartamento” per garantire maggiore autonomia in prospettiva dell’uscita dal percorso) con l’obiettivo di portare a termine il percorso individualizzato d’inclusione e integrazione, raggiungendo il più alto livello possibile di autonomia in vista della maggiore età.
Per dare risposta all’accoglienza dei Msna intercettati sul territorio modenese e per fronteggiarne il flusso, sono attivi circa 160 posti di accoglienza comprensivi dei posti di pronta accoglienza, di seconda accoglienza e di quelli autorizzati sulla base della delibera regionale 1490/2014 che consente l’attivazione di posti in deroga.
A livello organizzativo, ciascuna struttura è coordinata da un responsabile e il rapporto numerico degli educatori è disciplinato dalla normativa regionale.
Una volta collocato presso una struttura di accoglienza individuata dai Servizi sociali, il minore svolge un primo colloquio con responsabile della struttura, assistente sociale e mediatore linguistico culturale, se necessario. In quell’occasione viene illustrato e sottoscritto il Regolamento della comunità e anche il patto di accoglienza. Ciascuna struttura possiede anche il documento della giornata tipo con indicazione di fasce orarie e attività previste; all’interno della Comunità, infatti, sono tutti coinvolti nei turni delle pulizie sia degli spazi comunali che personali e partecipano alle attività che si organizzano internamente.
Per Msna con meno di 16 anni di età o particolari fragilità sociosanitarie viene invece individuata una comunità educativa, che è caratterizzata da un forte presidio e sostegno educativo. È infine attivo anche il progetto Welchome per l’affidamento in famiglia di minori stranieri non accompagnati prossimi alla maggior età.
Contestualmente alla presa in carico di Msna da parte del Servizio, il sistema di accoglienza prevede l’apertura della tutela legale: a ciascun minore viene assegnato un tutore che svolge le funzioni di rappresentante legale. Il tutore legale è nominato con decreto dal Tribunale per i minorenni; la normativa istituisce e promuove la figura del tutore volontario, un cittadino che ha aderito ad un percorso specifico di formazione; l’elenco dei tutori volontari è tenuto dal Tribunale per i minorenni, di concerto con la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza.
Centrale nei progetti educativi individualizzati di ciascun Msna è la formazione che deve declinarsi in modi compatibili con la durata del percorso nel contesto comunitario. I minori accedono ad un primo corso di alfabetizzazione propedeutico all’inserimento in successivi corsi professionalizzanti; vengono anche iscritti al Cpia di Modena e al corso di alfabetizzazione gestito dalla Coop Caleidos, oltre a partecipare anche a corsi organizzati da gruppi di volontari.
Nell’ambito del protocollo d’intesa tra Prefettura, Comune, Regione, Edseg Città dei Ragazzi, Scuola edile della provincia di Modena e Ance a fine 2022 è stato avviato un progetto sperimentale per l’acquisizione di competenze utili all’inserimento lavorativo e 12 Msna hanno frequentato un’attività formativa di 172 ore.
Sulla scia di questo percorso, la Giunta regionale ha approvato l’avviso pubblico per la selezione e il finanziamento di operazioni per sostenere la formazione e l’inclusione dei Msna e successivamente il finanziamento a favore degli Enti di formazione di Modena.

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Nella foto, da dx: Davide Nora responsabile della Comunità San Pancrazio, l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il direttore della Edseg Città dei Ragazzi Massimiliano Morini e in videocollegamento l’assessore Vincenzo Colla