«Le micro, piccole e medie imprese sono l’emblema di un territorio. Queste realtà incidono in modo rilevante nel tessuto economico e sociale di una comunità, con il loro lavoro, i loro investimenti e la loro attività. È doveroso, da parte degli enti decisori del Paese, tutelare e salvaguardare il lavoro di migliaia di imprenditori locali, che ogni giorno agiscono sul territorio e per il territorio».

Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, si esprime così in occasione della Giornata Mondiale delle Micro, Piccole e Medie Imprese che si celebra in tutto il mondo ogni anno il 27 giugno. Istituita dall’ONU nel 2017 per valorizzare il ruolo delle MPMI nel tessuto economico locale, la ricorrenza ha lo scopo di sottolineare l’importanza di queste attività per la società e nello sviluppo sostenibile. E proprio sulla sostenibilità delle aziende si è concentrata l’analisi di Lapam Confartigianato, che ha studiato quante imprese, nel 2022, abbiano investito nel green e quanto i datori di lavori ricerchino nel personale competenze legate alla sostenibilità. L’ufficio studi Lapam evidenza che un’impresa emiliano-romagnola su quattro (il 26%) nel 2022 aveva effettuato o intendeva effettuare formazione con corsi. A Reggio Emilia il 28,5% delle imprese ha fatto formazione e il 23,8% di queste si è concentrata sulla formazione per la transizione “green”. Sul fronte del mercato del lavoro, questo si traduce in una domanda di competenze sulla sostenibilità. Nel territorio di Reggio Emilia, al 42% delle entrate nelle micro e piccole imprese viene richiesto con elevato grado di importanza l’orientamento a processi energy saving e con un ridotto impatto sull’ambiente. Un dato che posiziona la provincia al sesto posto nel confronto con le altre province emiliano-romagnole.

«Dobbiamo investire sempre di più nel futuro – precisa Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato –. Le nostre imprese, già da qualche anno, hanno intrapreso la strada per essere sempre più sostenibili: ora non resta che continuare in questo percorso verso una transizione green. Per massimizzare il valore aggiunto degli investimenti le imprese hanno necessità di investire sul capitale umano e sulle competenze, attraverso la formazione di personale esistente o attraverso la ricerca di profili già formati. Ci aspettiamo che il Governo offra ancora più incentivi per incentivare questo passaggio, consapevoli che la salvaguardia del pianeta sia una priorità alla base di ogni attività d’impresa».

Il sondaggio Confartigianato, realizzato ad aprile 2023 a cui hanno risposto circa mille imprese, ha evidenziato che il 10,4% delle MPI, nel 2022, ha effettuato investimenti green. Quota che si alza al 12,6% per le imprese manifatturiere, tendenzialmente più colpite dal problema dell’elevato costo di energia e gas. Gli investimenti green per cui le MPI hanno maggiormente optato sono stati l’installazione di impianti di illuminazione a basso consumo energetico, l’installazione impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, gli impianti di raffrescamento/riscaldamento più efficienti e l’acquisto di macchinari/utensili più efficienti.