Unire all’interno di un patto per la rinascita del bacino idrografico i diversi attori del territorio – enti e autorità competenti per la gestione del fiume e del territorio a questo connesso e tutti i diversi portatori di interessi – richiamando ad una visione non settoriale, ma integrata, che percepisca il fiume come ambiente di vita (secondo i principi della Convenzione europea del paesaggio – 2000) e dunque come un bene comune da gestire in forma collettiva: con queste priorità i rappresentanti dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e della Regione Emilia-Romagna hanno illustrato oggi, presso la Sala della Rocca del Castello di Montecchio Emilia, i contenuti del Documento d’Intenti, messo a punto anche grazie agli esiti dell’indagine territoriale promossa nelle ultime settimane che ha coinvolto la comunità locale, la cui sottoscrizione darà formale avvio al percorso per la definizione del Contratto di Fiume “Valle dell’Enza”.

I contenuti del Documento sono stati condivisi con i rappresentanti delle Istituzioni locali (sia reggiane che parmensi), delle associazioni appartenenti al territorio e dei numerosi portatori di interesse, all’interno di uno specifico momento di confronto teso a riprendere con tutti i soggetti coinvolti, quali potenziali portatori di interesse, le principali caratteristiche del Contratto di Fiume, strumento volontario di programmazione strategica e negoziata previsto dalla normativa vigente in materia di gestione integrata dei bacini idrografici (art. 68bis, D.Lgs 152/2006), unitamente alle motivazioni e alle finalità che ne hanno suggerito la proposta per l’Enza.

Tra gli importanti temi all’interno del Documento e illustrati in occasione dell’incontro vi sono: la gestione della risorsa idrica nel breve, medio e lungo periodo, tenendo conto degli eventi estremi legati alla crisi climatica in atto e in modo da contemperare esigenze ambientali, economiche e sociali; la mitigazione del rischio da alluvione, della gestione attiva delle piene e il recupero idromorfologico del torrente Enza; l’importanza di recuperare e valorizzare il paesaggio fluviale dell’intero bacino, in una logica di sviluppo locale.

Il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Alessandro Bratti, a seguito dell’approfondita illustrazione del Documento, ha chiarito come questo percorso partecipato debba necessariamente vedere la luce nei prossimi mesi, ribadendo nuovamente – in modo inequivocabile – la condizione necessaria per entrare a fare parte dell’Assemblea del Contratto di fiume, rappresentata dalla consapevolezza e dalla correttezza di pervenire ad un obiettivo finale comune: “Far parte di questo percorso condiviso non può prescindere dalla condivisione delle sue finalità e dall’accettazione delle regole comuni condivise sino ad oggi che faranno da bussola lungo il cammino della gestione integrata della Valle dell’Enza, con riferimento ai temi di natura idraulica, ambientale, paesaggistica, sociale ed economica relazionati agli scenari di cambiamento di climatico”.

Tutte le info sul Contratto di Fiume Val d’Enza, la condivisione del Documento d’Intenti e gli aggiornamenti sul percorso partecipativo effettuato tappa per tappa sono disponibili sul portale dell’ADBPo al link https://www.adbpo.it/contratto-di-fiume-enza/ .