Nella giornata di oggi, la Procura della Repubblica di Modena ha formalizzato una richiesta di archiviazione nei confronti di due indagati nell’ambito delle attività di indagine svolte per individuare l’autore dell’efferato omicidio di Alice Neri, il cui corpo, quasi completamente carbonizzato, veniva rinvenuto il 18 novembre 2022 all’interno della sua auto parcheggiata nei pressi di un’isolata zona di campagna nel comune di Concordia sulla Secchia.

Nell’immediatezza, anche al fine di garantire il diritto di difesa nella contestualità dello svolgimento di atti anche potenzialmente di natura irripetibile, venivano iscritti in qualità di indagati, il marito di Alice, al quale la donna aveva riferito di essere uscita la sera dei fatti per andare ad una cena con delle colleghe, nonché un collega di lavoro della donna che la sera e la notte tra il 17 ed il 18 novembre 2022 si era intrattenuto fino a tarda notte con la stessa presso il Bar Smart Caffè di Concordia, e ultima persona ad averla vista in vita.

Le immediate, ininterrotte, complesse, e doverosamente riservate, attività di indagine svolte dalla Procura e dal nucleo investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Modena, che non hanno tralasciato alcuna pista investigativa  (nel rispetto del disposto dell’art. 358 c.p.p. che impone al pubblico ministero di compiere ogni attività necessaria ai fini indicati nell’art. 326 cpp e di svolgere altresì accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini) hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo di nazionalità tunisina, destinatario della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Modena per il delitto di omicidio volontario ed occultamento/distruzione di cadavere di Alice Neri. Il provvedimento cautelare è stato confermato dal Tribunale del Riesame di Bologna che, con ordinanza in data 6 febbraio 2023 e motivazione depositata il successivo 1 marzo 2023, ha respinto il ricorso ex art 309 cpp proposto dal difensore dell’indagato (pende il ricorso per Cassazione ex art. 311 cpp proposto dal difensore avverso la suddetta ordinanza del Tribunale del Riesame, la cui udienza di discussione è fissata il 13 luglio 2023).

Alle fonti di prova fino ad allora acquisite a carico dell’indagato di nazionalità tunisina, si sono successivamente aggiunte le concordanti e plurime risultanze degli incidenti probatori richiesti da questa Procura, alcuni dei quali in fase di definizione, ma con relazioni già depositata ed estese alle parti dai periti nominati dal Gip, che, secondo le valutazioni di questo requirente, da un lato hanno ulteriormente rafforzato il già grave quadro indiziario a carico dell’indagato di nazionalità tunisina attualmente detenuto in carcere, dall’altro hanno confermano l’assoluta estraneità all’omicidio ed alla distruzione del cadavere, sia del coniuge di Alice, sia del collega di lavoro della donna che l’aveva incontrata al bar la sera del 17 novembre 2022.
Invero tutte le indagini svolte hanno escluso la presenza degli stessi nel luogo e nell’ora dell’omicidio e della distruzione del cadavere.
Per tali ragioni, definite con maggiore chiarezza le risultanze dell’incidente probatorio, l’Ufficio, previa separazione delle loro posizioni da procedimento principale, si è determinato in data odierna a formalizzare al Giudice per le indagini preliminari, richiesta di archiviazione nei confronti di entrambi i suddetti per infondatezza della notizia di reato non avendo gli stessi commesso i fatti-reato.