Intervenuti per una lite tra due donne si sono imbattuti nella furia di un uomo, amico di una delle due, che alla sola richiesta dei documenti è andato in escandescenza sferrando calci e pugni ai componenti della pattuglia della sezione radiomobile intervenuti sul posto. Solo l’intervento in ausilio di ben tre volanti della Questura ed altro equipaggio dei carabinieri consentiva agli operanti, seppur a fatica di bloccare l’uomo e condurlo alla caserma di Corso Cairoli dove continuava imperterrito la sua condotta resistente che con molta fatica e pazienza veniva poi vinta dagli operanti che dopo diverso tempo portavano alla ragione e alla calma l’uomo.

Per questi motivi con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni i carabinieri della sezione radiomobile di Reggio Emilia hanno arrestato un cittadino nigeriano 34enne domiciliato in città ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura della Repubblica di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci. La condotta delittuosa dell’uomo ha visto due carabinieri finire in ospedale con prognosi di 10 e 8 giorni per le lesioni riportate.

Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.

È accaduto nella tarda mattinata di ieri quando i carabinieri intervenivano in via Bocconi, nei pressi del sert, a seguito di una lite, dai contorni in corso di definizione, tra una donna italiana e una nigeriana. All’arrivo i carabinieri oltre alle due donne riscontravano la presenza di un nigeriano amico della connazionale convolta nella lite che alla richiesta dei documenti andava in escandescenza aggredendo fisicamente gli operanti con calci e pugni. Quindi la richiesta di equipaggi in ausilio per placare la furia dell’uomo che si concretizzava con l’intervento di tre volanti della Questura ed ulteriore equipaggio di carabinieri che con molto faticava riuscivano a vincere la resistenza dell’uomo che ammanettato veniva condotto in caserma unitamente alle due donne protagoniste della lite.

Giunto in caserma l’uomo rifiutava di scendere dal mezzo incominciando una forte resistenza e mostrandosi violento a chiunque lo avvicinasse compresi i sanitari inviati dal 118 che intendevano verificare le sue condizioni di salute. Solo dopo diverso tempo e grazie alla pazienza degli operanti e dei sanitari intervenuti l’uomo veniva portato alla ragione. Dopo le visite mediche, che certificavano l’assenza di lesioni, l’uomo veniva affidato ai militari e alla luce dei fatti dichiarato in arresto in ordine ai citati riferimenti normativi violati e ristretto a disposizione della Procura reggiana. I due militari che hanno curato il primo intervento recatisi in ospedale per le cure del caso venivano dimessi con una prognosi di 8 e 10 giorni per le lesioni riportate dalla condotta violenta dell’uomo.