Il 27 settembre 2023 ore 20 l’associazione Porta Aperta di Modena festeggia 45 anni di attività con una messa celebrata dal vescovo don Erio Castellucci presso il Santuario della Madonna del Murazzo (di fianco a Porta Aperta) e, a seguire, alle ore 21, presso la sede di Strada Cimitero San Cataldo 117 si terrà un momento conviviale aperto a tutti.

Attiva in città dal 1978, Porta Aperta si occupa di contrasto alle povertà, servizi alla persona e prevenzione del disagio e gravi forme di emarginazione attraverso la messa in campo di numerose attività e progetti.

«In questi anni il quadro sociale è profondamente cambiato – commenta il presidente Alberto Caldana – Dalla fine degli anni Settanta, quando si rivolgevano a noi prevalentemente persone provenienti dal Sud Italia fino ad oggi, con in mezzo la crisi economica, dove ci rivogliamo a un’utenza per due terzi composta da persone che vengono da Paesi extraeuropei (Pakistan, Bangladesh e Nigeria i primi tre con i numeri più alti), anche se non mancano gli italiani e i modenesi».

Sono in media 200 i pasti erogati ogni giorno alle persone che accedono a Porta Aperta, chi consumando il pasto in loco, chi da asporto; tra colazione, pranzo e cena sono oltre 60mila i pasti erogati in un anno. Ad oggi, Porta Aperta ospita 220 persone nelle varie strutture che gestisce; spesso di questa realtà si conosce soprattutto il servizio della mensa ma sono tante altre le aree in cui l’associazione è operativa. Tra queste, si richiama l’impresa sociale Arca Lavoro da essa generata per creare opportunità di lavoro stabili; c’è poi l’emporio sociale Portobello, gestito da Porta Aperta, che annualmente eroga un supporto alimentare a circa 600 famiglie per un totale di circa 2000 persone; il Centro Salute del migrante e del senza dimora che garantisce quasi 6mila visite in un anno a 1600 pazienti che accedono in media.

«Il nostro sforzo è quello di far fronte a quelli che sono i bisogni emergenti delle persone più fragili, in condizioni di marginalità – conclude Caldana – Porta Aperta adatta quindi le sue iniziative a quelli che sono i bisogni che cambiano collaborando e confrontandosi con i vari attori del territorio, dal Comune alla Prefettura ad altri enti del terzo settore attivi su tematiche comuni. Ricordiamo sempre con gratitudine che il nostro lavoro è possibile grazie al sostegno dei donatori, e all’insostituibile presenza dei volontari».

Porta Aperta, inoltre, sostiene fortemente da sempre iniziative culturali e artistiche nell’intento di coinvolgere maggiormente la comunità nelle azioni di contrasto alle povertà e alle disuguaglianze che porta avanti. A questo proposito, si richiama l’appuntamento con la prossima edizione del Festival della Migrazione che si terrà il 26, 27 e 28 ottobre anche fuori provincia.