‘Suono Grasso’ torna a Londra, dopo la prima fortunata edizione dell’anno passato, per continuare a proporre il proprio focus sui musicisti dell’area sperimentale, una scena storicamente ricca in Emilia-Romagna. L’evento itinerante si propone di visitare il maggior numero possibile di città, scene e tipi di musica, organizzando piccoli e grandi eventi fuori dall’Italia per sostenere gli artisti emiliano-romagnoli.

Suono Grasso – Fat Sound in inglese, come il tipico suono degli anni ‘80, ma anche un riferimento alla leggendaria agricoltura fertile e alla ricca cucina della regione, comprende una rete in continua crescita di decine di musicisti, produttori e festival.

L’iniziativa nasce dalla missione di Emilia-Romagna Music Commission e di Ater Fondazione di sviluppare e alimentare le connessioni internazionali della regione, attraverso tutte le forme e i generi musicali, coordinandosi di volta in volta con diversi soggetti istituzionali e realtà musicali del territorio emiliano-romagnolo.

“Continua l’impegno condiviso tra Regione Emilia-Romagna e Ater Fondazione per l’internazionalizzazione del sistema musicale regionale e delle sue artiste e artisti- ha dichiarato l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori-. Internazionalizzazione e non solo, perché tra gli obiettivi di Suono Grasso c’è quello di creare nuovi legami e collaborazioni, del tutto inedite. Siamo al lavoro per moltiplicare queste occasioni di visibilità, confronto e crescita artistica per sviluppare e alimentare le connessioni internazionali della regione, attraverso tutte le forme e i generi musicali”.

“Incrementare la circuitazione internazionale degli artisti e delle artiste emiliano romagnoli nei vari settori dello spettacolo dal vivo è uno degli obiettivi statutari e programmatici di Ater Fondazione, e il sostegno al format Suono Grasso si inscrive proprio in questa direzione- spiega Natalino Mingrone, presidente di Ater Fondazione (foto) -. In questi anni Ater si è impegnata molto al fianco delle realtà più qualificate per sviluppare connessioni internazionali, tale sostegno si attua non solo dal punto di vista economico ma anche e soprattutto tramite la costruzione di relazioni con teatri, operatori e soggetti esteri”.

 

Il programma
Il 10 ottobre, presso il prestigioso Cafe Oto, locale per spettacoli di free jazz, sperimentazioni e improvvisazione libera situato nel quartiere Dalston di Londra, si aprirà con il solo di Francesco Guerri, violoncellista che da anni si occupa di improvvisazione radicale ed elettroacustica, che presenterà il suo ultimo album “Su Mimmi non si spara”.

A seguire il duo formato da Laura Agnusdei e Daniele Fabris, progetto collaborativo formatosi presso l’Institute of Sonology in The Hague, nel quale il sax della Agnusdei interagisce con i dispositivi digitali programmati e controllati da Fabris.

Chiude la serata il duo Bono Burattini, composto da sintetizzatore, batteria e voce (usata qui come strumento), che presenterà l’album, uscito per Maple Death, “Suono in un Tempo Trasfigurato”.

L’11 ottobre aprirà Luciano Maggiore, musicista italiano di base a Londra, che presenterà il suo solo fatto di speakers, apparecchi analogici e digitali, sorgenti come samplers, CD players, Walkmans, tape recorders.

Sarà poi la volta di TellKujira, un quartetto “imperfetto” in cui i due violini sono sostituiti da due chitarre elettriche e che si muove tra l’art-rock, il free-jazz e la musica contemporanea.

A chiudere invece un duo del tutto inedito formato da Valentina Magaletti e Laura Agnusdei che, per la prima volta, interagiranno insieme direttamente sul palco di Oto.

Uno degli obiettivi di Suono Grasso è quello di creare nuovi legami e collaborazioni, del tutto inedite, come quella nata tra Marta Salogni, Valeria Sturba e Silvia Tarozzi durante la prima edizione del 2022.