Si intitola “Otello Sarzi, quando un libro diviene spettacolo!” la mostra di burattini originali che verrà inaugurata la mattina del 30 settembre, alle ore 11, nella biblioteca di Albinea e che resterà visitabile fino al 28 gennaio.

Le magnifiche realizzazioni originali di Sarzi approderanno in biblioteca nell’ambito della rassegna “Arte tra le pagine”: una serie di mostre tra gli scaffali che indagano il rapporto tra arti visive e parola scritta.

L’esposizione è promossa dal Comune di Albinea, dalla biblioteca comunale P. Neruda e dalla Fondazione Otello Sarzi.

Cercando fra gli scaffali della biblioteca, lo sguardo attento degli utenti, incrocerà quello fisso e curioso dei burattini del maestro, che da Reggio Emilia portò i suoi spettacoli in tutto il mondo, dall’africa all’India, dall’Europa al Canada, fino Sud America.

Ma perché dei burattini in una biblioteca? Perché la letteratura e la Commedia dell’arte, fin da XVI secolo si sono continuamente incrociate fra rimandi e canovacci. E proprio dai personaggi della Commedia dell’arte che molti burattini sono nati: da Pulcinella a Pantalone, Arlecchino, Colombina, Brighella e tanti altri.  È seguendo questa traccia storico-culturale che abbiamo pensato a queste installazioni, nelle quali potrete riconoscere con facilità, le tracce letterarie che hanno suggerito molti degli spettacoli di Otello Sarzi.

Tracce a volte sostanziali, in altri casi rimandi e suggestioni, che in ogni caso testimoniano come qualunque arte, anche quella burattinesca, necessita di libri e di letture che possano alimentare altre forme di espressione culturale innovative ed attuali.

Questa contaminazione fra libri e burattini stimolerà la curiosità verso un’arte che troppo spesso è stata relegata a mero spettacolo per bambini, ma che con Sarzi si è aperta a orizzonti artistici inaspettati, portando in scena da Pirandello ad Aristofane, da Cervantes a Zavattini da Goldoni a Rodari, con garbo, arguzia e talento.

Naturalmente per ragioni di spazio e di opportunità, quelli che gli utenti vedranno sono solo alcuni esempi della ricca esposizione contenuta nel museo dei burattini di Otello Sarzi.

 

CHI FU OTELLO SARZI

Otello Sarzi (Vigasio VR 1922 – Reggio Emilia 2001)

Fu giovane aiutante nella compagnia itinerante di famiglia. L’impegno della compagnia non cessò neppure durante il difficile ventennio fascista. Arrestato in più occasioni, nel 1940 fu condannato a 2 anni di confino da scontare a Sant’Agata d’Esaro (CS). Dopo l’8 settembre ‘43 Otello Sarzi fu impegnato nella lotta partigiana dove ricoprì incarichi di comando. Nel novembre del 1951 a Novara, per rallegrare un gruppo di bambini sfollati a causa dell’alluvione del Polesine, Otello tirò fuori i vecchi burattini e improvvisò uno spettacolo restituendo loro il sorriso.

Otello iniziò proprio a Novara la collaborazione con Gianni Rodari, costruendo le maschere dei personaggi che Rodari aveva inventato. Da quel momento Otello si dedicò in maniera esclusiva al teatro dei burattini, rinnovando completamente il repertorio tradizionale e drammatizzando autori del calibro di Alfred Jarry, Samuel Beckett, Bertolt Brecht e tanti altri realizzando figure anche di grandissime dimensioni con tecniche innovative (magistrale l’impiego del lattice, idoneo a conferire espressività ai personaggi ed elasticità di movimento).

Nel 1957 Otello fondò a Roma il T.S.B.M. – Teatro Stabile di Burattini e Marionette. Fra la fine degli anni ’60 e i primi anni ‘70 lavorò anche per la RAI producendo importanti spettacoli come “La scoperta dell’America” e “Riuscirà il Cav. Papà Ubu”. Rimangono in Fondazione i preziosi burattini e marionette di vari spettacoli, come “Il maestro di cappella” di Domenico Cimarosa presentato all’Opera Comique di Parigi.

Otello si trasferì a Reggio Emilia nel 1969 con alcuni componenti della compagnia, trovando favore sia nel pubblico che nell’Amministrazione Comunale. Nello stesso anno, a Reggio Emilia, Otello Sarzi e i collaboratori del suo T.S.B. (Teatro Sperimentale dei Burattini) inizieranno il lavoro nelle Scuole dell’infanzia con Gianni Rodari, Loris Malaguzzi e le insegnanti, collaborando all’inizio del progetto di una nuova pedagogia per l’infanzia.

Dagli anni Settanta fino alla sua scomparsa nell’autunno del 2001 Otello, con l’aiuto di artisti e collaboratori, si è impegnato nella realizzazione di burattini e spettacoli straordinari, lasciando ai posteri un gran numero di progetti visionari, che grazie alla Fondazione Famiglia Sarzi, da lui fondata nel 1996, ha la possibilità di realizzare nuove felici prospettive per il teatro, per l’arte e, di conseguenza, per le future generazioni e promuovere e continuare l’opera culturale ed educativa del suo fondatore.

 

LA FONDAZIONE

La Fondazione Famiglia Sarzi si costituisce nel 1996 a Bagnolo in Piano (RE) per volontà di Otello, Gigliola e Mauro Sarzi Madidini, il Comune di Bagnolo in Piano (RE). la Camera del lavoro di Reggio Emilia, la CNA Conf. Naz. Artigiani di Reggio Emilia ed alcuni soci individuali: Carlo Baldi, Alfonso Zirpoli e Giacomo Ferretti,

La Fondazione ha la finalità della tutela e valorizzazione del patrimonio artistico della Famiglia Sarzi, teatranti e burattinai da generazioni, nonché la promozione dei valori culturali ed artistici espressi durante la loro lunga attività professionale.

L’attività della Fondazione promuove laboratori creativi, produzione e promozione di spettacoli di teatro di figura ed eventi di carattere culturale, rivolta alle scuole e alla cittadinanza

La Fondazione Famiglia Sarzi ha inaugurato il 21 Giugno 2019 il nuovo percorso musicale “La casa del burattini di Otello Sarzi” che illustra la storia, l’attività e il pensiero di questa famiglia di teatranti che con Otello Sarzi e la sorella Giliola, e divenuta protagonista del teatro di figura nazionale e internazionale.

 

La mostra sarà visitabile negli orari di apertura della Biblioteca: lunedì 15/19; da martedì a venerdì 9/13-15/19; sabato 9/13

Per informazioni: 0522/590262 – biblioteca@comune.albinea.re.it