Sulla base delle informazioni acquisite nell’ambito del controllo economico del territorio e della valorizzazione dell’analisi di rischio eseguita dal Nucleo Speciale Antitrust del Corpo, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Carpi hanno individuato un distributore stradale di carburanti ubicato su una nota via di transito all’interno della città, che, seppure operante dalla fine del 2020, non risultava aver presentato alcuna dichiarazione fiscale ai fini delle Imposte Dirette e dell’IVA.

All’atto dell’avvio dell’intervento ispettivo veniva riscontrato come non soltanto la ditta individuale che gestiva l’impianto non avesse mai adempiuto agli obblighi dichiarativi, ma anche che non aveva nemmeno istituito gli strumenti per la memorizzazione elettronica e la trasmissione dei dati dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate, nonché che presso il distributore era impiegato, senza alcuna comunicazione agli Enti previdenziali e assistenziali, una parente del titolare, la quale, tuttavia, risultava inserita – come soggetto “non lavoratore” – nel nucleo familiare di un percettore di “reddito di cittadinanza”.

Alla luce delle numerose irregolarità riscontrate, veniva quindi condotta una verifica fiscale volta alla completa ricostruzione degli aspetti gestionali e dei relativi riflessi contabili e tributari connessi all’esercizio dell’impianto di distribuzione sin dall’apertura dello stesso, tra cui la corrispondenza contabile e fisica del prodotto giacente, con la constatazione di cali superiori alla soglia consentita, e il campionamento del prodotto per i successivi accertamenti sulla qualità dello stesso, arrivando a quantificare un volume d’affari complessivo superiore a 1,8 milioni di euro, cui corrisponde un’IVA evasa pari a più di 350.000 euro.

Nel corso delle attività, inoltre, venivano accertate anomalie in relazione agli obblighi normativi di comunicazione dei prezzi per le varie tipologie di carburante e le diverse modalità di erogazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che portavano alla contestazione di numerose omesse comunicazioni, con contestuale irrogazione delle sanzioni amministrative previste.

Nel contempo, per le ipotesi di reato connesse all’omessa dichiarazione fiscale e in materia di “reddito di cittadinanza” è stata notiziata la Procura della Repubblica di Modena, mentre l’INPS, a seguito della segnalazione, ha provveduto tempestivamente a revocare l’erogazione della citata misura di sostegno economico.