Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale è stato approvato lo schema di convenzione tra il Comune di Finale Emilia e la Parrocchia di Finale Emilia per il sostegno alla Scuola dell’Infanzia paritaria Sacro Cuore.

“Quella che era la ‘scuola delle suore’ e che è poi diventata l’asilo parrocchiale e oggi la Scuola dell’Infanzia paritaria Sacro Cuore – dice il sindaco Claudio Poletti – è un’istituzione fondamentale per la nostra comunità ed è per questo che intendiamo sostenerla. Abbiamo adottato, infatti, una convenzione triennale che consentirà di modulare anno per anno gli importi con cui il Comune contribuirà al funzionamento del Sacro Cuore, in funzione delle reali esigenze. Per quest’anno, ad esempio, abbiamo comunque garantito un importo analogo a quello dell’anno precedente, anche a fronte di una diminuzione del numero di bambini iscritti. Il consolidato rapporto di collaborazione tra servizi scolastici del Comune e scuola dell’infanzia Sacro Cuore ha assicurato, negli anni, un’elevata qualità dei servizi, consentendo di soddisfare le richieste delle famiglie residenti a Finale Emilia. Per questo motivo è assolutamente nostra intenzione non abbandonare questa strada”.

La convenzione intende favorire la promozione e qualificazione di un sistema integrato di interventi per il diritto allo studio, basato sul coordinamento e sulla collaborazione tra le diverse offerte educative e formative, nel rispetto delle autonomie e delle identità pedagogiche, didattiche e culturali, della libertà di insegnamento, nonché della libertà di scelta educativa delle famiglie. Naturalmente la scuola paritaria si impegna a rispettare nel tempo i requisiti previsti da leggi e normative in vigore, in particolare per quanto riguarda il rapporto tra numero di insegnanti, sezioni e bambini iscritti per sezione.

“Comune e Sacro Cuore – conclude il sindaco Poletti – riconoscono il ruolo del coordinamento pedagogico di zona, sviluppando progetti comuni di qualificazione e miglioramento del programma di formazione del personale, sull’integrazione dei bambini disabili o in condizioni di svantaggio socio-culturale, sull’integrazione dei bambini stranieri, sullo scambio di informazioni e di esperienze organizzative e didattiche. Per la verifica di quanto stabilito nella convenzione viene poi istituita una commissione paritetica che potrà avvalersi anche di tecnici per l’esame di problemi specifici”.