immagine d’archivio

Non è arrivato, come richiesto da Regione, istituzioni del territorio e Governo, l’atteso piano industriale per dare una prospettiva futura a La Perla di Bologna. E oggi a Roma, al tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, hanno disertato la riunione presieduta dalla sottosegretaria, Fausta Bergamotto, sia l’azienda che la proprietà, primo tra tutti il finanziere tedesco Lars Windhorst che controlla il Fondo olandese Tennor, con sede a Londra, proprietario del Gruppo La Perla.

Per la Tennor è intervenuto, in videocollegamento, il consulente Brendan Murphy che ha chiesto ancora quattro mesi per formulare i termini di “una ristrutturazione radicale e una riorganizzazione, tecnologica e logistica, necessarie per affrontare il rilancio del marchio”. Questo passando dalla “individuazione di un nuovo stabilimento più funzionale e una riduzione della forza lavoro”.

“Un incontro drammatico e surreale- ha affermato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla-. Come Regione riteniamo questo comportamento e queste proposte inaccettabili, che portano a un blocco totale del sistema produttivo dell’azienda. Chiediamo a Tennor di presentare al Ministero una fideiussione bancaria o un supporto finanziario certificati, come garanzia di qualsiasi ipotesi di ripresa produttiva. Abbiamo, inoltre, richiesto di verificare tramite professionisti del Ministero le condizioni e le procedure che sta subendo il Gruppo dal fisco inglese e da altri soggetti che stanno chiedendo il pagamento dei propri crediti”.

“Condividiamo le valutazioni delle organizzazioni sindacali- conclude Colla- e dei rappresentanti dei lavoratori sulle condizioni aziendali: Tennor ha portato l’azienda a questa drammatica situazione spingendo sull’orlo del precipizio un marchio del Made in Italy con competenze professionali eccezionali. Facciamo nostre le valutazioni finali del Ministero, cioè che le istituzioni studino tutte le azioni possibili per far sì che la produzione de La Perla possa andare avanti con loro o senza di loro”.

La Perla occupa oggi 330 persone in Italia, di cui 230 sono impiegate nello stabilimento produttivo di Bologna.

All’incontro, insieme alla Regione Emilia-Romagna con l’assessore Colla, erano presenti oltre alle organizzazioni sindacali bolognesi, regionali e nazionali, i rappresentanti dei lavoratori, il sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, Sergio Lo Giudice per la Città Metropolitana di Bologna e il consulente di La Perla, Brendan Murphy.

Così i Sindacati di categoria territoriali e regionali

Dopo oltre due ore di confronto presso il tavolo del MIMIT dichiariamo la nostra elevata preoccupazione per il desirino di La Perla a seguito dell’assoluta mancanza di risposte concrete da parte della società che si palesa, contrariamente al convenuto, non con la presenza di Lars Windhorst bensì con tre consulenti …

L’assoluta inconsistenza finanziaria corredata da generiche e preoccupanti dichiarazioni di razionalizzazione del sito bolognese e riduzione del personale ci inquieta.

Le istituzioni presenti hanno confermato e dichiarato la loro incredulità a fronte dell’ennesimo smacco verso le istituzioni del paese e le maestranze di La Perla.

Nel mentre ci sarà un lavoro congiunto governo, Regione, città metropolitana e Comune di Bologna, finalizzato a mantenere in vita le produzioni, proteggere i posti di lavoro e preservare un marchio storico come la perla con o senza l’attuale proprietà.

Domani in assemblea con le lavoratrici, decideremo le iniziative di lotta da intraprendere per far sì che la perla abbia un futuro.

(Filctem Cgil Bologna, Stefania Pisani  – Uiltec Emilia Romagna, Mariangela Occhiali –  Filctem Cgil Emilia Romagna, Simone Cavalieri – Uiltec Emilia Romagna, Vittorio Caleffi)