Tre neodottori con i coordinatori e professori

Provengono da tutta Italia e da tutto il mondo, Francia, Cina, Russia, Iran, Arabia Saudita, Sud Africa, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Kenya, Brasile con vari background alle spalle, filosofi, psicologi, musicisti, pedagogisti, architetti, insegnanti, e la città di Reggio Emilia, a partire dall’esperienza educativa per la prima infanzia, diventa per tre anni il loro luogo di residenza e contesto di riferimento da cui far partire la propria ricerca. Sono i 48 dottori e dottorandi in Reggio Childhood Studies –from Early Childhood to Lifelong Learning, giovane e innovativo dottorato industriale nato soli cinque anni fa da Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi come partner industriale, contenuto e contenitore dei giovani studiosi che ospita.

Nell’occasione della celebrazione della laurea dei primi quattro dottori in “Reggio Childhood Studies” e dell’inizio del nuovo ciclo, con 13 nuovi dottorandi, è stata organizzata oggi 10 novembre 2023 in Sala del Tricolore una giornata speciale con il Comune di Reggio Emilia che è stata anche un incontro tra il Phd e la città nel suo luogo più altamente simbolico, in cui nacque la bandiera italiana.

 

La celebrazione dei dottori

La cerimonia è stata aperta da Raffaella Curioni, Assessora a Educazione, Conoscenza, Città universitaria. Sono intervenute quindi le professoresse Annamaria Contini, Direttrice del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che ha illustrato il nuovo curriculum del dottorato in Visual literacy, le cui borse verranno finanziate dal Progetto del Dipartimento dal titolo “Analfabetismi ad alto costo sociale: strumenti di ricerca per la loro riduzione”.

Sono poi intervenute Carla Bagnoli, Coordinatrice Dottorato di ricerca in Reggio Childhood Studies e Carla Rinaldi, Presidente Fondazione Reggio Children. Una menzione particolare è andata ai quattro nuovi dottori Enrico Barbetti, Daniela Caserta, Barbara Donnici, Laura Landi, accompagnati come di rito da amici e famigliari.

Cuore dell’incontro è stata la lectio magistralis “Capitale umano e meritocrazia” da parte del professor Marco Pagano, Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Università Federico II di Napoli.

 

Gli interventi delle istituzioni

“In occasione dei primi quattro dottori del Reggio Childhood Studies, cui vanno le nostre congratulazioni insieme al benvenuto a tutti i dottorandi, è stato giusto dare una rilevanza pubblica da parte dell’Amministrazione comunale a questo dottorato che porta il nome della città nel suo titolo – ha detto Raffaella Curioni, Assessora a Educazione, Conoscenza, Città universitaria L’attenzione dell’Accademia, soprattutto internazionale, nei confronti dell’esperienza educativa di Reggio Emilia è sempre stata alta fin da subito, come testimoniano le numerose relazioni e amicizie costruite nel tempo.

Questo progetto nato cinque anni fa con il Desu Unimore ha avuto la lungimiranza di costruire a Reggio Emilia un percorso di ricerca che duri nel tempo, costruendo nuovi significati, e di individuare come compagno di viaggio un partner industriale in un soggetto educativo che ha le radici nel sapere educativo della città, Fondazione Reggio Children”.

“La celebrazione di questa importante ricorrenza nella Sala Tricolore del Comune di Reggio Emilia possiede un alto valore simbolico: essa vuole rendere ancora più visibile alla città il prezioso patrimonio di idee, innovazioni e conoscenze legato al dottorato di ricerca in “Reggio Childhood Studies”. – ha affermato la  Professoressa Annamaria Contini, Direttrice del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia –  Da molto tempo, la città di Reggio Emilia è famosa in tutto il mondo per le sue grandi esperienze di avanguardia in ambito educativo. Questo dottorato, frutto di una collaborazione tra la Fondazione Reggio Children e il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, selezionato come Dipartimento di Eccellenza 2023-27, rafforza entrambi i partner, consolidando la vocazione educativa del territorio e il progetto di Reggio Emilia Città Universitaria”.

“E’ stato un onore seguire questi studenti nel loro percorso – così la Professoressa Carla Bagnoli, Coordinatrice del Dottorato di ricerca in Reggio Childhood Studies. E presenziare alla cerimonia di conferimento del dottorato in un luogo così simbolico come la sala del Tricolore è come dire ad alta voce: la storia consegna il testimone a questi giovani studiosi. La nostra speranza è che, per il loro tramite, la cultura del rispetto e la ricerca scientifica diventino i motori della storia”.

Fondazione Reggio Children è partner industriale di questo corso,- ha detto  Carla Rinaldi, presidente di Fondazione Reggio Children –  di cui vogliamo sottolineare l’unicità proprio in questo stesso luogo che rappresenta l’impegno civile delle cittadine e dei cittadini di Reggio Emilia a difendere democrazia, libertà e diritti, a partire da quelli delle bambine e dei bambini. Infatti, il vero oggetto di studio dei dottorandi è la stessa città, la sua storia ricca di valori e innovazioni, la sua esperienza educativa che i ricercatori sono chiamati a vivere e conoscere, facendola propria attraverso diverse discipline e nella relazione con un corpo docente nazionale e internazionale di altissimo livello”.

 

Borse di studio per il 90% dei dottorandi

Quasi tutti gli studenti del dottorato, il 90% circa, possono beneficiare di borse di studio, grazie all’Ateneo, al DESU e alla generosità di partner che hanno profondi legami con la città. Tra questi, hanno portato il saluto i rappresentanti di Comer Industries, nuovi partner come anche The LEGO Foundation. Poi naturalmente Università di Modena e Reggio, Miur, Farmacie Comunali Riunite, Iren, Fondazione Reggio Children, Regione Emilia-Romagna. Negli anni le borse di studio sono state inoltre sostenute da Unindustria Reggio Emilia e Fondazione Manodori. In sala Tricolore sono inoltre intervenuti  Roberta Benedusi, Global Brand & Integration Director di Comer Industries, Cristian Fabbi, presidente Reggio Children srl  e Davide Zanichelli, direttore Fondazione Palazzo Magnani.

 

Un parterre di prof, da Unimore a Mit e Harvard

Tra le caratteristiche del dottorato di ricerca “Reggio Childhood Studies” ci sono interdisciplinarità, interculturalità e internazionalizzazione, che significa anche la possibilità di entrare in relazione con i migliori atenei italiani e internazionali, grazie al gruppo di docenti di Unimore di diversi Dipartimenti e a professionisti e accademici di Università all’estero, tra i quali gli esperti in educazione del Comitato scientifico di Fondazione Reggio Children. Scorrendo il lavoro che stanno svolgendo i dottorandi spiccano relatori dalle Università di Milano Bicocca e Polimi, di Urbino, Bologna, Padova, dell’Accademia di Brera, e, all’estero, del Mit di Boston, Harvard, Amsterdam, Toronto e altre.

 

Dall’arte visiva al gusto, dalla sostenibilità alla lotta alla mafia

Volutamente aperto ai diversi ambiti del sapere il PhD in Reggio Childhood Studies, a cui si può accedere con tutte le Lauree Magistrali o titolo equivalente acquisito all’estero, vede i dottorandi all’opera su tematiche vicine all’ambito educativo e relazionale, ma con oggetti di studio molto diversi: si va dallo studio socio-semiotico nell’educazione all’arte visiva, alla progettazione degli spazi di apprendimento e di incontro tra le famiglie, all’educazione playful, alla relazione tra infanzia, spazio pubblico e mobilità nelle città, al gusto come sede di memorie e di storie, all’educazione alla sostenibilità, a diversi tipi di approccio per l’educazione museale, fino alle strategie d’intervento per rispondere al bisogno educativo speciale dei minori appartenenti a famiglie di mafia, alla ricerca su come i bambini vivano i diversi processi di apprendimento.

Inserimento lavorativo in discipline diverse

Terminati i tre anni di full immersion, il Phd in Reggio Childhood Studies permetterà a studiosi e studiose di inserirsi nell’ambito della progettazione pedagogica e culturale, dell’organizzazione dei servizi educativi dedicati all’infanzia e in discipline diverse a livello nazionale ed internazionale, forti di aver vissuto da vicino l’humus e la realtà di una delle esperienze educative per l’infanzia più famose al mondo.

I dottorandi del Reggio Childhood Studies in Sala Tricolore

Per informazioni sul corso http://www.phdreggiochildhoodstudies.unimore.it/