«Ognuno ha il “suo” dolore. La storia del nostro paese è piena di vicende non risolte, nascoste, occultate; storie senza pace e senza giustizia, in cui a rimetterci sono gli ultimi, la gente comune e a soccombere è l’uomo con tutta la sua umanità. A volte è proprio questo dolore che crea partecipazione e, quasi inspiegabilmente, unisce tutti, in una comunità allargata, solidale, stimolata da fatti che, più di altri, ci colpiscono e ci chiamano in causa. Ognuno ha il “suo” dolore. “Il Vajont”, nella storia delle mie origini friulane, è il mio».

Commenta con queste parole l’attore e regista Andrea Ortis il suo spettacolo Il Vajont di tutti, riflessi di speranza, proposto al Teatro Celebrazioni di Bologna giovedì 14 dicembre alle ore 21.00. La pièce teatrale è una sorta di viaggio nel tempo, avvincente e carico di tensione; un omaggio dedicato alla vicenda del Vajont, in occasione del 60esimo anniversario della tragedia in cui morirono circa 2000 persone tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

Tra teatro di narrazione, musica e proiezioni video, Ortis guida il pubblico in un percorso a ritroso, verso gli accadimenti processuali, i retroscena della disgrazia e le ragioni che la determinarono. L’impianto visivo fa da supporto storico documentale di assoluto valore che, accompagnando tutto il tracciato del racconto con una ricostruzione dettagliata dei fatti, agevola la comprensione e l’ascolto. Accanto allo scenario storico del secondo dopoguerra, ci sono inoltre le dinamiche geopolitiche della rinascita, la rivoluzione musicale e di costume, quella tecnologica e civile.

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