«Valorizzare le imprese associate del comparto e sostenere le attività locali, che rientra perfettamente in quello spirito natalizio di solidarietà e vicinanza». Francesco Caselli, presidente della categoria Alimentazione Lapam Confartigianato, commenta i dati di un’indagine dell’associazione sui prodotti alimentari. In occasione delle festività natalizie, l’ufficio studi Lapam Confartigianato ha elaborato una ricerca sui prodotti alimentari artigianali più diffusi in questo periodo.

Come si evince dai numeri, si prevede che le famiglie emiliano-romagnole sborseranno 1,2 miliardi di euro per la spesa alimentare di dicembre in una regione che è 1^ in Italia per numero di prodotti alimentari di qualità riconosciuti dai marchi Dop, Igp e Stg. Tra le 34 province italiane con peso delle esportazioni di alimentare e bevande sul valore aggiunto superiore alla media nazionale, Reggio Emilia si classifica al 25esimo posto con un valore pari al 4,5%. Reggio Emilia, grazie anche, tra gli altri, ai suoi 13 prodotti complessivamente tra D.O.P. e I.G.P., esporta prodotti del comparto alimentare e bevande per un importo pari a circa 751 milioni di euro, suddivisi tra i quasi 600 milioni di euro di prodotti alimentari e gli abbondanti 150 milioni di euro di bevande.

«È importante sottolineare come il comparto alimentare, che comprende prodotti tipici di vario genere e che dà da lavorare a migliaia di persone nel nostro territorio, rappresenta un settore strategico non solo sotto il profilo economico, ma anche di tutto ciò che ruota attorno al brand dell’area – conclude Caselli –. Il valore del settore è in costante crescita e come associazione facciamo quotidianamente la nostra parte per promuovere i prodotti di eccellenza del nostro territorio in tutto il mondo. L’enogastronomia locale è ambita e desiderata: esaltare gusti, sapori e tradizioni di prodotti artigianali dell’area permette alle nostre imprese di continuare a essere competitive in un mercato che, purtroppo, vede tantissime repliche e prodotti contraffatti che tentano di imitare, senza riuscirci, le nostre tipicità. L’appello che voglio lanciare è che questo Natale ci si affidi a prodotti artigianali di cui si conosce la provenienza, così da contrastare l’abusivismo e le contraffazioni».