Continuare a garantire i servizi, consolidandone la qualità e senza aumentare rette e tariffe, per aiutare le famiglie ad affrontare le difficoltà determinate dall’inflazione e dalla crisi energetica. È uno degli elementi che caratterizza il Bilancio previsionale 2024-2026 del Comune di Modena richiamato dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli per sottolineare che “nonostante il Governo non abbia poi previsto nulla per gli enti locali nella legge di Bilancio, noi siamo costretti a fare da soli e, per esempio, aggiungeremo dieci posti di nido già da febbraio e altri dieci il prossimo anno scolastico”.

Ma l’elemento centrale della manovra finanziaria rimane l’impegno sugli investimenti, quella “marcia in più”, secondo Muzzarelli, che in questi anni “con gli interventi di rigenerazione della città, con infrastrutture, tecnologie e manutenzioni, ha rappresentato un’azione sicura per contrastare recessione e stagnazione economica”.
Nella manovra finanziaria la spesa corrente per il prossimo anno è prevista in quasi 261 milioni, per poi scendere a 252,8 nel 2025 e a 250,6 nel 2026. Mentre gli investimenti nel triennio sfiorano i 124 milioni di euro, con un 2024 che vale da solo, considerando anche le risorse del Pnrr, circa 90 milioni, “portando il totale degli investimenti nei dieci anni – ha sottolineato Muzzarelli – a toccare il mezzo miliardo di euro. E il Pug che abbiamo approvato – ha aggiunto – rappresenta lo strumento urbanistico per proseguire questo percorso, agevolando anche interventi privati all’insegna della pubblica utilità”.
Il Bilancio è stato approvato dai gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi e Modena civica), con il voto contrario delle opposizioni: Movimento 5 stelle, Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Alternativa popolare e Gruppo indipendente per Modena. Assente Modena sociale – Indipendenza!.
Al voto si è arrivati intorno alle 21 di giovedì 21 dicembre, al termine di un dibattito che era stato preceduto la scorsa settimana dalla discussione di diverse delibere strettamente collegate alla manovra finanziaria. Sono stati approvati anche sei emendamenti e sei ordini del giorno, di cui quattro presentati dai gruppi di maggioranza e due dal Movimento 5 stelle.
Oltre a non prevedere ritocchi alle tariffe, non si metterà mano alla leva fiscale. Anzi, si prevedono benefici per circa 3 milioni di euro per famiglie e imprese, come aveva illustrato l’assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza stimando in un milione di euro il risparmio sulle tariffe dei servizi, rispetto all’aumento dei costi di cui si farà carico il Comune, mentre un milione e 300 mila euro è la cifra delle minori entrate dovute alla rimodulazione degli scaglioni Irpef decisa dal Governo, senza prevedere rimborsi per gli Enti locali: accorpando i primi due scaglioni (fino a 28 mila euro) l’aliquota dell’addizionale comunale dello 0,5 prevista per il primo scaglione (oggi fino ai 15 mila euro) verrà attribuita anche a chi oggi paga lo 0,64 e ciò determinerà una riduzione dell’imposta anche per gli scaglioni superiori. Altri benefici economici arriveranno in base ad alcune novità sull’Imu (complessivamente 400 mila euro) e con la conferma del bonus rifiuti per la Tari (500 mila euro) che però vede un ampliamento della platea degli aventi diritto che passano da 1.599 a 3.924 con l’innalzamento del limite Isee a 9.530 euro.
Continua, per ragioni di equità, anche l’impegno nella lotta all’evasione che nel 2023 ha consentito di recuperare 2,5 milioni in più dell’anno precedente con accertamenti per 15 milioni e 600 mila euro, la stessa cifra che si prevede per il 2024, soprattutto da Imu e Tari.

APPROVATI ANCHE SEI ORDINI DEL GIORNO

Sono stati sei, su un totale di nove, gli ordini del giorno collegati al Bilancio di previsione 2024-2026 approvati dal Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 21 dicembre.

In particolare, tre documenti sono stati presentati dai gruppi di maggioranza (Pd, Europa Verde-Verdi, Sinistra per Modena e Modena Civica), due dei quali illustrati dal primo firmatario Antonio Carpentieri del Pd che chiedono di “salvaguardare i progetti del Comune dalla rimodulazione e definanziamento del Pnrr voluto dal Governo” e di modificare la legge di bilancio (“Valore, equità e investimenti per la città: il Governo ascolti gli enti locali e cambi la legge di bilancio nell’interesse dei cittadini, del mondo economico e delle reti sociali”); il terzo documento, illustrato dalla prima firmataria Paola Aime di Europa Verde-Verdi, chiede di “destinare ricorse economiche per realizzare il progetto Modena 30 chilometri orari, previsto dal Pums, individuando e intervenendo sulle zone a maggiore criticità”. Approvata anche la mozione sulle “sicurezze urbane come priorità dell’amministrazione del Bilancio comunale, per sostenere la coesione sociale” sottoscritta da Pd, Europa Verde-Verdi e Modena civica, e illustrata dal primo firmatario Antonio Carpentieri del Pd.

Approvati, infine, anche due ordini del giorno presentati dal Movimento 5 stelle che chiedono all’Amministrazione di: garantire maggiore sicurezza per il quartiere Sacca (illustrato da Barbara Moretti) e di avviare un percorso che porti alla sperimentazione di un bilancio partecipativo (illustrato da Giovanni Silingardi).