In occasione del 79° anniversario della morte di Giovanni Palatucci, funzionario di Polizia, già Questore di Fiume, morto il 10 febbraio 1945 nel campo di concentramento nazista di Dachau, questa mattina è stata deposta una corona di alloro dinanzi alla stele a lui dedicata nel piazzale antistante la Questura. Presenti alla cerimonia le massime Autorità cittadine e le rappresentanze dell’A.N.P.S. di Modena e Sassuolo.

Palatucci nasce a Montella (AV) il 31 maggio 1909. Si laurea in Giurisprudenza nel 1932 presso la Regia Università di Torino.

Nel 1936 vince il concorso e si reca a Roma per frequentare il 14° corso per Funzionari della Pubblica Sicurezza al termine del quale viene assegnato alla Questura di Genova.

Il 15 novembre 1937 viene trasferito presso la Questura di Fiume, dove assume l’incarico di responsabile dell’Ufficio stranieri.

Dall’8 settembre del 1943 fu reggente della Questura di Fiume e, dopo un anno, il 13 settembre 1944 viene arrestato dalla Gestapo e portato nel carcere “Coroneo” di Trieste con l’accusa formale di cospirazione ed intelligenza con il nemico. Qui viene condannato a morte dalle autorità tedesche per la sua attività a favore delle migliaia di profughi ebrei che riuscì a sottrarre alle persecuzioni naziste.

Il 22 ottobre 1944 viene deportato nel campo di concentramento di Dachau, vicino a Monaco di Baviera (matricola 117826).

Il 10 febbraio 1945, a poche settimane dalla Liberazione, muore a soli 36 anni dopo quattro mesi di stenti e sevizie.

Durante la sua permanenza a Fiume, come Funzionario di Pubblica sicurezza, Giovanni Palatucci aiutò gli oppressi dal nazifascismo salvando molte vite. Già nel 1937, quando era responsabile dell’Ufficio stranieri di Fiume, distrusse moltissimi fascicoli di cittadini di religione ebraica per sottrarli alla deportazione nei campi di sterminio nazisti.

È stato un esempio e portatore di quei valori di giustizia e servizio in favore dei cittadini. Per tale motivo Giovanni Palatucci, nel 1990, è stato dichiarato Giusto tra le nazioni dallo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la memoria della Shoah dello Stato di Israele, nel 1995 è stato insignito della medaglia d’oro al merito civile e, dal 2004, lo Stato del Vaticano lo ha proclamato “Servo di Dio”, titolo attribuito alle persone per le quali è stato avviato il processo di beatificazione.

 

Il Questore di Modena, Donatella Dosi, nel suo discorso, ha ricordato anche la figura del Vice Questore Francesco Vecchione, Capo di Gabinetto della Questura di Modena, che nello stesso periodo, salvò da deportazione sicura molti ebrei modenesi, a cui l’anno scorso è stata conferita dal Comune di Modena la Cittadina onoraria postuma.

Dopo l’indirizzo di saluto del Sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, ha preso la parola il referente Provinciale dell’Associazione “Giovanni Palatucci”, Davide Rioli, che ha tracciato un breve profilo storico del giovane funzionario di Polizia.