Nella tarda serata del 13 febbraio 2024, a Spilamberto, un passante segnalava ai Carabinieri una lite in corso dinanzi all’ingresso di un bar. Giunti sul posto, i militari notavano che due persone di sesso maschile, poi identificate nel proprietario del locale e nel di lui genitore, tenevano bloccato a terra un individuo identificato poi nell’indagato, un 22enne di nazionalità marocchina.

Emergeva così, dalla prima ricostruzione dei fatti, che l’indagato si era addentrato nel bar e, dopo aver ordinato da bere, si attardava nella sala slot. Richiesto di cessare i giochi visto l’orario di chiusura si rifiutava e pertanto, visti i vani tentativi di convincerlo, il titolare decideva di spegnere i video games.

Dopo aver inveito con proteste, il giovane chiedeva perentoriamente all’esercente la somma di 10 euro, verosimilmente a titolo di risarcimento del denaro investito nelle slot machine. Non ottenuto successo, insisteva e rifiutava di lasciare il locale, cosa che induceva l’altro ad uscire all’esterno per chiamare i Carabinieri.

Approfittando di quel momento, l’interessato si portava dietro al bancone di mescita e si appropriava di una cassetta di sicurezza al cui interno vi era denaro contante per circa 50 euro.

Accorgendosi di quanto accaduto, il titolare del locale, ottenuta manforte dal congiunto, tentava di fermare il ladro per evitare che portasse a compimento il furto. Quest’ultimo, al fine di garantirsi l’ingiusto profitto, aggrediva violentemente i due, sferrando calci e pugni ad ognuno.

Ne nasceva una colluttazione che si spostava all’esterno del bar dove, al fine di difendere i parenti, la madre del proprietario dell’esercizio pubblico, nel frattempo richiamata dalle urla e approcciati i contendenti, spruzzava in direzione del reo un getto di sostanza urticante utilizzando un apposito spray. Questo gesto permetteva alle vittime di bloccare l’autore del reato e trattenerlo all’esterno del locale fino all’arrivo della pattuglia dell’Arma.

La dinamica veniva confermata dalla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza interna del locale. L’uomo, appurati i gravi indizi di colpevolezza, veniva tratto in arresto poiché responsabile del delitto di tentata rapina.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena convalidava, nella giornata di ieri, l’arresto operato dalla Polizia Giudiziaria e disponeva, nei confronti dell’indagato, pregiudicato e senza fissa dimora, la misura cautelare personale della custodia in carcere.