Incomprensioni covate nel tempo potrebbero essere la causa che ha portato una 36enne, ad aggredire per strada un’altra donna, dapprima verbalmente e poi afferrandola per i capelli e colpendola con schiaffi e pugni. La donna desisteva dall’azione delittuosa, dileguandosi, solo grazie all’intervento di un passante che, sentendo le urla accorreva in soccorso della vittima, una 47enne. Dopo l’aggressione, la donna si recava al pronto soccorso per le cure del caso, venendo dimessa con una prognosi di 15 giorni. Successivamente presentava denuncia presso i militari della stazione di Reggiolo i quali, a seguito di approfondite indagini, risalivano alla presunta autrice dell’aggressione.

Con l’accusa di lesioni personali, i Carabinieri reggiani hanno denunciato alla Procura di Reggio una donna di 36 anni, abitante in un comune della bassa reggiana.

L’origine dei fatti risale all’11 novembre scorso intorno alle ore 18:30, quando la vittima dopo essere uscita da lavoro, stava parcheggiando il proprio autoveicolo in Piazza dei Martiri di Reggiolo. Mentre effettuava una telefonata, notava sopraggiungere una sua collega che, dopo essersi avvicinata, con fare aggressivo la offendeva apostrofandola con gravi epiteti, accusandola di averla seguita. La vittima, che in quel frangente si trovava al telefono con un’amica, e sentendosi minacciata dalla collega decideva di non chiudere la telefonata. L’amica, preoccupata per quanto stava accadendo, decideva di registrare il contenuto. Quando la 36enne si accorgeva che la vittima teneva il telefono in mano, andava in escandescenza tentando di portarglielo via, e non riuscendo nell’intento, apriva la portiera del veicolo della vittima, continuando ad aggredirla con schiaffi e pugni, per poi allontanarsi grazie all’intervento di un passante.

Dopo l’aggressione, la 47enne si recava in ospedale per le cure del caso, venendo dimessa con una prognosi di 15 giorni. Successivamente presentava denuncia presso la stazione dei carabinieri di Reggiolo. Formalizzata la denuncia i militari davano avvio alle indagini che, supportate anche dalla registrazione audio della chiamata telefonica, consentivano di indirizzare le attenzioni investigative nei confronti dell’odierna indagata, permettendo ai militari di acquisire elementi di presunta responsabilità, a carico della 36enne, che veniva quindi denunciata. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire le valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.