Rosamaria Papaleo

“Non è possibile andare avanti in questo modo. Tra sabato scorso e oggi, in soli cinque giorni, Reggio Emilia ha avuto sei operai feriti e un morto. L’ultimo dei feriti è un giovane lavoratore schiacciato stamane in una fabbrica di San Polo. Non è più un bollettino di guerra, ora è uno schiaffo in faccia a tutto il territorio: non si ferma questo massacro con i convegni, le promesse e le iniziative simboliche. Se Reggio vuole che il 2024 non sia il suo anno orribile deve agire e l’unica azione possibile sono controlli a tappeto, formazione e pene durissime per chi trasgredisce”.

E’ netta la presa di posizione della segreteria di Cisl Emilia Centrale ma “necessaria per scuotere chi governa e i cittadini che con le loro scelte virtuose possono sostenere chi si impegna fino in fondo per la sicurezza sul lavoro. Nessuno può considerare questa mattanza una cosa che non lo riguarda perché lontana dai suoi affetti o dal suo ufficio. Non è più tempo di procedere in ordine sparso, con la mano destra che non sa cosa fa la sinistra. Le formule magiche non esistono, esiste, però, il buonsenso: c’è un benedetto tavolo provinciale per la sicurezza sul lavoro, quel luogo può e deve diventare il playmaker che coordini sul serio i controlli, la loro pianificazione, le priorità”.
E, soprattutto, il tavolo deve essere il luogo condiviso “nel quale avere il massimo del sostegno politico per chiedere quello che manca per contrastare la strage. Senza questo scatto di crescita stiamo tutti combattendo a mani nude”.

Il Sindacato di via Turri ribadisce così al Presidente della Provincia, Giorgio Zanni, di riunire urgentemente il tavolo, “affinché sia possibile la più determinata partecipazione di tutti i suoi componenti. Caro Presidente, conosciamo e apprezziamo la sua attenzione sul tema lavoro e sicurezza, perciò confidiamo che voglia dare seguito a questa richiesta e che condivida le potenzialità del tavolo di coordinamento: non possiamo più limitarci a segnalare che a Reggio operano solo 31 ispettori del lavoro per 55.000 aziende. A Reggio serve un progetto unitario, coordinato e per questo innovativo per la sicurezza sul lavoro”.