La “spartizione romana delle candidature” dalla quale è uscita l’indicazione di Menani come candidato sindaco di Sassuolo ha lasciato il segno. Due consiglieri del Carroccio, Andrea Boni e Sara Spagni, passano con la lista Macchioni: una sonora bocciatura insomma per Menani e i suoi anni di governo.

“Quella di trattare Sassuolo come merce di scambio e decidere a Roma sulla testa dei sassolesi – rimarca il Pd – è stata un’operazione che ha dimostrato il poco rispetto del centrodestra per la nostra città. Sia FDI sia Forza Italia avevano già dichiarato che Menani non era il nome giusto per Sassuolo. Ora la Lega va in pezzi testimoniando il disagio per la candidatura di una figura evidentemente non all’altezza della nostra città. E mentre i partiti di maggioranza sono impegnati nei loro giochi di potere, l’amministrazione è ferma e non risponde ai bisogni dei cittadini.”

“Sono sempre di più – prosegue il Pd – i cittadini che cercano un’alternativa a questa amministrazione per una nuova idea di città, per ridare centralità alla partecipazione e far contare di più le persone. Sassuolo può tornare al ruolo che merita agendo a partire dalla cura degli spazi, e dal versante sociale, culturale ed economico. L’alternativa c’è ed è il percorso che abbiamo sviluppato in questi mesi, partendo dalle idee, ascoltando e confrontandoci con tanti cittadini e numerose realtà: un percorso che ha portato alla candidatura a Sindaco di Matteo Mesini, un volto nuovo e competente per guidare l’Amministrazione, per ideare e progettare insieme alla cittadinanza il futuro, a Sassuolo, per Sassuolo”.