«Nel decimo anniversario del via libera alla legge 56/14, la cosiddetta Delrio, riforma mai compiuta a causa della sconfitta del referendum costituzionale del 2016, che avrebbe dovuto cancellare le Province, ci troviamo in una surreale condizione di un “Ente a metà”, carico di responsabilità e competenze, ma carente di risorse, personale e governace. Basti pensare che in questi anni siamo passati da 536 dipendenti del 2013 agli attuali 236, con carichi di lavoro sempre crescenti».

Con queste parole il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia commenta la recente pronunciazione del Consiglio d’Europa, che nel suo “Monitoraggio dell’applicazione della Carta europea dell’autonomia locale in Italia” ha chiesto a Roma di ampliare il campo d’azione delle Province, reintroducendo, tra l’altro, l’elezione diretta dei suoi organi di governo e garantendo risorse finanziarie adeguate e proporzionate, proprio nel rispetto della Carta Europea delle autonomie locali.

«Lo scorso ottobre, all’Assemblea nazionale delle Province a l’Aquila – prosegue Braglia – il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha ricordato che “le norme attualmente in vigore, che disegnano strutture e ambiti delle Province, sono legate a una transizione interrotta, rischiando che cittadini e comunità  paghino il prezzo di servizi inadeguati, di competenze incerte, di lacune nelle funzioni di indirizzo e di coordinamento”. Ora questa sollecitazione ci arriva anche dall’Europa ed è vitale, per le nostre comunità, restituire la piena funzionalità a questo ente».

Il prossimo 29 settembre ci sarà l’election day per le elezioni provinciali, che per quanto riguarda Modena prevedono solo il rinnovo del Consiglio, e non del Presidente che è stato eletto all’inizio del 2023.

Il Presidente, infatti, ha un mandato di quattro anni mentre il mandato dei Consigli provinciali è di due, ma per tutti la condizione è che abbiano la carica di amministratori comunali, mentre il corpo elettorale, rappresentato da sindaci e consiglieri comunali, è suddiviso in sei fasce demografiche al fine di proclamare gli eletti con il metodo del voto ponderato che assegna un peso diverso ai comuni a seconda del numero di abitanti che ciascun consigliere rappresenta.

In base alla legge attuale, le Province si occupano di viabilità e trasporti, edilizia scolastica e pianificazione della rete scolastica, assistenza tecnico amministrativa agli enti locali, pianificazione territoriale e pari opportunità.

GLI INVESTIMENTI PROVINCIALI NEL TERRITORIO MODENESE: 139,4 MILIONI DI EURO PER STRADE E SCUOLE SUPERIORI

Nei prossimi tre anni sono previsti investimenti della Provincia di Modena pari a 139,4 milioni di euro su strade e scuole superiori di cui 72,7 milioni destinati alla viabilità e 66,7 milioni di euro per l’edilizia scolastica.

In particolare, nel 2024 le risorse investite sulla viabilità ammontano a 24,4 milioni di euro, di cui 6,5 milioni destinati alla mobilità sostenibile, 7,5 milioni sono previsti nel 2025 e 40,8 milioni di euro in programmazione per il 2026.

Tra gli interventi in programma sono previsione la realizzazione della nuova rotatoria della tangenziale Rabin tra Modena e Nonantola, il consolidamento del ponte di Concordia, la variante di Marzaglia e l’ammodernamento della strada provinciale 413 tra Carpi e Novi (opere previste dal piano investimenti di Autobrennero), oltre ad interventi sui ponti, alle manutenzioni stradali, ai ripristini su frane e dissesti in Appennino, anche a seguito delle alluvioni di maggio e giugno 2023, e i nuovi tratti della Ciclovia del Sole tra Concordia e Mirandola.

Attualmente, sulla viabilità, i principali cantieri in corso riguardano il  completamento dell’ultimo tratto di Pedemontana, la realizzazione della tangenziale di San Cesario e il consolidamento dei ponti che fanno parte del piano di monitoraggio avviato negli scorsi anni e che proseguirà fino al 2029.

Sulle scuole sono in corso e proseguiranno nel 2024 varie opere già in fase di esecuzione, tra cui i due cantieri di miglioramento sismico della palestra e dell’edificio scolastico nel polo Cavazzi Sorbelli Marconi a Pavullo, del Fermi di Modena, della palestra dell’istituto Meucci di Carpi, oltre alla realizzazione già in corso del nuovo edificio scolastico all’istituto Formiggini di Sassuolo, della nuova “scuola jolly” con una nuova palestra al polo Leonardo a Modena e del miglioramento strutturale del Barozzi di Modena.

Per l’edilizia scolastica nel 2024 saranno investiti un milione 200mila euro, nel 2025 sono programmate opere per 20,2 milioni di euro e nel 2026 per 45,3 milioni di euro.

Oltre agli investimenti di 139,4 milioni di euro previsti, attualmente la Provincia di Modena ha in corso oltre 90 cantieri per un complessivo di 103,5 milioni di euro, suddivisi in 56,8 milioni di opere di viabilità e 46,7 milioni di opere di edilizia scolastica.