Un altro autobus Seta andato a fuoco, l’ultimo di una lunga serie inaccettabile per una grande città come Reggio Emilia che nel trasporto pubblico locale dovrebbe avere un suo punto di forza. E invece: corse tagliate nei mesi scorsi, personale massacrato coi turni impossibili e corriere che vanno a fuoco. Cara Seta, ora devi rispondere con la trasparenza, non con i silenzi per far passare la nottata”.

Così Fit Cisl di Reggio Emilia, per bocca di Francesco Fusco che Seta la conosce benissimo come sindacalista (è coordinatore del settore Tpl) e come autista, prende posizione dopo il grave fatto di stamane, quando a Correggio un mezzo di 18 metri è stato devastato dalle fiamme poco dopo la discesa degli studenti che trasportava.

UN MEZZO TROPPO VECCHIO

Ancora un rogo, ancora un mezzo troppo vecchio coinvolto. Parliamo di uno snodato della serie blu, acquisito alla flotta di Seta Reggio già usato. Da quello che abbiamo potuto ricostruire, l’incendio è partito nel lato posteriore ma non dalla zona motore. I tecnici Seta in queste ore stanno parlando di rogo dovuto a cause elettriche – prosegue il sindacalista –. Dobbiamo dire un grazie enorme all’autista, che ha messo in sicurezza i ragazzi che ancora erano nei pressi del mezzo, ha tentato di spegnere l’incendio con l’estintore di bordo e ha chiamato i soccorsi. Casomai servisse una prova, ecco la dimostrazione del vero patrimonio di Seta: i suoi autisti”.

SETA PUBBLICHI UN REPORT SULLE CONDIZIONI DEI MEZZI

Il sindacalista Fit Cisl incalza: senza dubbio ci possono essere le fatalità, ma la serie di mezzi bruciati a Reggio Emilia anche solo negli ultimi 3-4 anni è impressionante. “La nostra flotta ha ancora troppi autobus vecchi e ricordo a tutti il pandemonio dei mezzi a gpl, che andavano a fuoco con facilità a causa del surriscaldamento del motore – spiega Fusco –. Non diremo che poteva esserci una strage, non tocca a noi perché c’è una Procura della Repubblica che, confidiamo, farà i suoi accertamenti presto e bene. Fit Cisl chiede a Seta, invece, di essere trasparente con i reggiani: pubblichi l’elenco dei suoi mezzi, quanti km hanno nel cofano, quanto investe sulla manutenzione e come intende eliminare gli autobus più vetusti. L’azienda dimostri che chi paga un biglietto può viaggiare in sicurezza. Perché Seta svolge un servizio pubblico e la parola ‘pubblico’ deve combaciare con ‘trasparenza’”.

PROTEGGERE LA SICUREZZA

Inoltre, Fit Cisl ricorda che quanto accaduto oggi tocca la sicurezza non solo degli utenti ma anche degli autisti. Per questo il sindacato di via Turri pretende di sapere “dove sia finita la convocazione che aspettiamo da mesi per conoscere le risposte di Seta sulle condizioni di lavoro cui è sottoposto il personale. C’è stato un passaggio importante grazie alla mobilitazione della Prefettura e della Provincia ma poi è calato il silenzio. Dica Seta se è normale che un autista macinato con gli straordinari debba anche mettere in conto che ogni giorno potrebbe essere un pompiere. La questione della sicurezza sul lavoro è una grande battaglia del nostro sindacato, deve essere strategica anche per l’Azienda”.