Come da tradizione, sabato 14 dicembre 2024 la città di Castelfranco Emilia si riunirà per ricordare l’Eccidio dei 12 Martiri del Panaro, una delle vicende più dolorose della Resistenza. La commemorazione, organizzata dal Comune insieme ad Anpi e Fiap, oltre che con l’Istituto storico e il Centro documentazione donna, intende rendere omaggio alle vittime e in particolare alla concittadina Gabriella Degli Esposti, medaglia d’Oro al Valore Militare, figura simbolo di coraggio e sacrificio.
L’eccidio ebbe luogo in un contesto di brutale repressione nazifascista. Il 14 dicembre 1944, a seguito di delazioni che permisero di identificare nuclei resistenti tra Castelfranco Emilia e San Cesario sul Panaro, i nazisti avviarono un rastrellamento massiccio. Circa settanta persone furono arrestate e condotte all’ammasso canapa di Castelfranco, dove subirono interrogatori e torture. Tra i prigionieri vi era Gabriella Degli Esposti, partigiana e madre di famiglia, catturata per il suo ruolo nella Resistenza. All’alba del 17 dicembre, dieci detenuti, ormai sfiniti e agonizzanti, furono trasferiti a Ca’ Nova di San Cesario e fucilati sul greto del fiume Panaro, aggiungendosi ai due già caduti. Tra loro, anche Gabriella, al settimo mese di gravidanza. I corpi delle vittime rimasero sepolti sotto la neve fino al loro ritrovamento, avvenuto solo a fine gennaio 1945. Nel 2004, un processo presso il tribunale militare di La Spezia cercò di fare luce sui responsabili, molti dei quali già deceduti.
La cerimonia del prossimo 14 dicembre prevede, alle ore 15, la deposizione di una corona presso il Monumento ai Caduti Martiri del Panaro, situato presso il Centro Commerciale “Le Magnolie” in via Loda. A seguire, alle ore 16 si terrà una celebrazione istituzionale nella Sala Gabriella Degli Esposti presso la Biblioteca Comunale “Lea Garofalo”, in Piazza della Liberazione.
L’evento sarà presieduto da Iames Cavallieri, presidente della sezione Anpi di Castelfranco Emilia, e vedrà gli interventi di Vanni Bulgarelli, presidente provinciale Anpi; Giuseppe Guberti, presidente Fiap sezione di Castelfranco Emilia; Francesco Zuffi, sindaco di San Cesario sul Panaro; Giovanni Gargano, sindaco di Castelfranco Emilia; e Savina Reverberi, cavaliere al Merito della Repubblica e figlia di Gabriella Degli Esposti. Durante la celebrazione, saranno proposte letture tratte dal libro “Gabriella Degli Esposti. Mia madre” di Savina Reverberi, curate dall’Istituto Storico di Modena. Sarà presente anche una delegazione abruzzese, più precisamente di Colledara; al termine della cerimonia, sarà firmato il Patto d’Amicizia con Castelfranco Emilia.
«Ricordare le vittime dell’Eccidio del Panaro – dichiara il sindaco di Castelfranco Emilia, Giovanni Gargano – significa ribadire con forza i valori per cui hanno sacrificato la loro vita: la libertà, la giustizia e la democrazia. Gabriella Degli Esposti rappresenta un esempio altissimo di impegno civile e umano, e la sua storia ci invita a non dimenticare mai il prezzo della libertà che oggi viviamo; e in questo senso, mi preme ringraziare la figlia Savina, autentica custode di quegli ideali».
Iames Cavalieri è presidente della sezione di Castelfranco Emilia dell’Anpi: «Ricordare l’Eccidio dei 12 Martiri del Panaro significa non solo onorare le vittime di una delle pagine più dolorose della Resistenza, ma anche riflettere sul significato profondo della lotta per la libertà. La loro morte, come quella di tanti altri, ci ricorda quanto sia fragile la libertà e quanto sia necessario difenderla con coraggio e determinazione. Ogni anno, attraverso questa commemorazione, ci impegniamo a non dimenticare il sacrificio di chi ha lottato per un futuro di pace e giustizia, affinché i valori di resistenza, solidarietà e libertà continuino a guidare le nostre scelte quotidiane».
Giuseppe Guberti, presidente della Fiap Castelfranco Emilia, aggiunge: «Commemoriamo l’eccidio di dodici persone che, in maniera eroica, rifiutarono di fare una delazione che avrebbe compromesso tutti i partigiani della zona, e conseguentemente anche la lotta di liberazione locale. Vogliamo ricordare come tutto ciò fu frutto di una guerra, e di come questa porta una continua devastazione. Auspichiamo che l’insegnamento non venga dimenticato, affinché i giovani facciano della democrazia un’esperienza virtuosa di pace».