I ricercatori della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia sono tuttora in stato di agitazione, come la grande maggioranza dei loro Colleghi di Ateneo e degli altri Atenei italiani. I ricercatori universitari protestano contro il disegno di Legge Gelmini sull’Università (approvato al Senato e ora in discussione alla Camera) per due fondamentali motivi:

– il disegno di legge Gelmini penalizza l’Università pubblica, tagliando i fondi di finanziamento e gli investimenti sia nella didattica che nella ricerca, e mettendo dunque a rischio il diritto di tutti allo studio e la qualità dell’istruzione universitaria;

– il disegno di legge Gelmini penalizza ulteriormente la figura del ricercatore universitario, non riconoscendo in alcun modo le funzioni di docenza svolte ormai da molti anni all’interno delle Facoltà né l’impegno profuso a livello organizzativo, non riconoscendo insomma il ruolo avuto dai ricercatori nell’ampliamento, nel consolidamento e nel miglioramento dell’offerta formativa.

Nonostante questo, i ricercatori della Facoltà di Scienze della Formazione sono presenti anche oggi, contribuendo ad assicurare lo svolgimento del test di accesso al Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, a favore della Facoltà di appartenenza, degli studenti e delle loro famiglie.

La settimana prossima (27 settembre-2 ottobre) l’intera Facoltà ha deciso di aderire allo stato di agitazione proclamato dall’Ateneo di Modena e di Reggio Emilia contro il disegno di legge Gelmini, con iniziative di protesta che saranno comunicate sul sito di Facoltà. La Giornata di Benvenuto alle matricole si terrà comunque nella mattinata del 27 settembre: in quell’occasione, oltre a dare agli studenti le necessarie informazioni per un loro rapido inserimento nella vita universitaria, verranno anche spiegate le forme e le motivazioni della protesta e il difficile momento attraversato dall’università italiana.