L’Imu, la tassa più odiata dagli Italiani, finirà presto davanti alla Corte Costituzionale. A impugnare la legge che introduce la “famigerata” imposta è Confabitare, l’ associazione di proprietari immobiliari guidata da Alberto Zanni.

Secondo lo staff legale di Confabitare, la normativa sull’IMU viola l’articolo 53 della Costituzione che recita: “ tutti sono tenuti a concorrere alla spesa pubblica in ragione alla loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.

Spiega Zanni: “attraverso l’IMU i Comuni prelevano soldi ai proprietari di casa per garantire servizi di cui usufruiscono tutti i cittadini. In sostanza una parte dei contribuenti, cioè i proprietari, paga per l’intera collettività, il che va contro il dettato costituzionale oltre a essere palesemente iniquo”.

Di qui la decisione di impugnare la legge davanti ai giudici della Consulta.

Intanto l’IMU prosegue il suo iter : lunedì ( 17 settembre) è l’ultimo giorno utile per il pagamento della seconda rata per la prima casa. Una scadenza che secondo Confabitare, interessa una platea di “pochi intimi” appena lo 0,5% dei contribuenti . “Un flop annunciato – polemizza Zanni – la formula delle tre rate è stata contrabbandata come una agevolazione, ma di fatto non lo è. La realtà è che a settembre chi ha optato per le tre scadenze si trova ad avere pagato il 66% dell’imposta, mentre gli altri hanno sborsato finora solo il 50%. Non mi pare proprio un gran vantaggio ….”.