Noi sottoscrittori del presente appello riteniamo che la costruzione di una reale alternativa politica nel nostro paese, nel quadro di un altrettanto radicale cambiamento delle politiche dell’Europa, sia una esigenza improcrastinabile.
La Carta d’intenti “Italia bene comune”, alla base della alleanza tra democratici e progressisti, può finalmente dare corpo a questa esigenza di cambiamento. Dopo la sciagura dei Governi di destra, tale esigenza è confermata anche dalla esperienza del “Governo dei tecnici”.
L’Italia e L’Europa debbono abbandonare le fallimentari politiche di austerità che, figlie dell’ideologia liberista, stanno trascinando verso la povertà milioni di persone, nel paese come nel continente, mettendo a rischio l’intera costruzione europea.
Oggi in discussione è il modello sociale, l’idea che si possa costruire e consolidare una società più giusta, che fondi la propria visione di prospettiva e di progresso sul principio dell’uguaglianza, sul riconoscimento e sulla estensione dei diritti civili e sociali.
Alcuni decenni di politiche liberiste hanno prodotto la crisi più grave del dopoguerra. Oggi la prospettiva, in assenza di una svolta, continua ad essere quella di una crescita della disoccupazione, già oggi a livelli insostenibili, una costante riduzione dei redditi, la cancellazione di parti consistenti del welfare, allontanando sia l’Italia che l’Europa dalla loro stessa storia.
La Costituzione italiana e la stessa Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, sono viceversa fondati su principi opposti. E’ giunto il momento di invertire una rotta che rischia di portarci, inesorabilmente, verso il declino economico e sociale, rilanciando obiettivi, valori di riferimento e parole d’ordine, che danno sostanza alla nostra idea di democrazia.
E’ a partire da queste considerazioni di fondo che condividiamo, tra le altre, l’affermazione contenuta nella Carta d’intenti che dice: “La nostra visione assume il lavoro come parametro di tutte le politiche. Cuore del nostro progetto è la dignità del lavoratore da rimettere al centro della democrazia, in Italia e in Europa”.
Oggi è necessario ripartire da qui, dalla ricostruzione di un percorso di riconoscimento del valore del lavoro, del significato che esso assume per la dignità, le condizioni di vita e la qualità stessa dell’esistenza delle persone, per disegnare una società nuova e più giusta, nella quale i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, l’obiettivo della piena e buona occupazione, la democrazia nei rapporti sociali, siano considerati effettivamente un cardine.
Democrazia nei rapporti sociali significa anche, come affermato nella Carta d’intenti, conquistare al più presto una “legge sulla rappresentanza” e, aggiungiamo noi, sulla “democrazia sindacale”, superando l’attuale imbarbarimento delle relazioni sindacali, che si spinge fino alla lesione di fondamentali diritti Costituzionali.
La concezione stessa del diritto alla partecipazione democratica, delle lavoratrici e dei lavoratori, alla crescita sociale, in ogni sua istanza, richiede di essere riaffermata.
Lavoro, beni comuni e beni sociali, uguaglianza, diritti sociali e civili, democrazia, sono i pilastri del modello sociale che abbiamo bisogno di ricostruire. Questo Paese ne ha la necessità assoluta.
Non si può prescindere da questo ed, anzi, abbiamo bisogno di ribadire la forza e il carattere “costituente” del valore del lavoro, e da questo declinare le proposte che attengono l’insieme del modello economico e sociale. Partendo anche da un altro pilastro fondamentale: il significato e il valore che attribuiamo al welfare universalistico, alla riaffermazione del suo carattere inclusivo, al tema dei diritti di cittadinanza.
E’ sulla base di questi convincimenti che riteniamo la candidatura di Nichi Vendola, nell’ambito della fondamentale proposta politica di alleanza tra democratici e progressisti, utile a rappresentare concretamente questi obiettivi, contribuendo a dare corpo alla costruzione di una vera alternativa di progresso sociale e civile.
Perciò lo sosterremo in occasione delle primarie del centro-sinistra.
Antonio Mattioli (Segreteria Regionale Cgil Emilia Romagna), Mirto Bassoli (Segreteria Regionale Cgil Emilia Romagna), Cesare Melloni (Segreteria Regionale Cgil Emilia Romagna), Marina Balestrieri (Segretario Generale FP Emilia Romagna), Veronica Tagliati (Segretario Generale Filcams Emilia Romagna), Ivano Gualerzi (Segretario Generale Flai Emilia Romagna), Raffaella Morsia (Segretario Generale Flc Emilia Romagna), Paolo Montalti (Segretario Regionale Filcams Emilia Romagna), Raffaele Atti (Segretario Regionale Flai Emilia Romagna), Pasquale Casadio (Cgil Emilia Romagna), Cristina Liverani (Cgil Emilia Romagna), Maurizio Frigeri (Segreteria Regionale FP Emilia Romagna), Mayda Guerzoni (Cgil Emilia Romagna) Gino Rubini (Cgil Emilia Romagna), Luca Ferrari (Segretario Generale Flai Cgil Parma), Giordano Fiorani (Segretario Generale Fiom Bologna), Maria Rita Agnello (Cgil Forlì), Antonino Leone (Fillea Cgil Parma), Liviana Giannotti (Cgil Imola), Idilio Galeotti (Nidil Ravenna), Paolo Balestra (Cgil Ravenna), Claudio Riso (Segreteria Cgil Modena), Algo Ferrari (Fp Cgil Reggio Emilia), Anna Valcavi (Cgil Reggio Emilia), Renzo Giannoccolo (Cgil Reggio Emilia), Giovanni Velotti (Flai Cgil Reggio Emilia), Cesare Galantini (Cgil Modena), Ornella Bonacina (Cgil Modena), Matteo Rampini (Flai Cgil Parma), Nicola Farina (Cgil Ravenna), Michele Larini (Cgil Parma), Silvia Zoli (Segreteria Cgil Rimini), Rita Soccorsi (Cgil Bologna), Bruno Carrà (Cgil Piacenza), Savio Ruggeri (Cgil Reggio Emilia), Erio Buffagni (Spi Cgil Reggio Emilia), Franco Di Giangirolamo (Presidente Auser Emilia Romagna), Silla Bucci (Flai Cgil Cesena), Vito Rorro (Segretario Generale Flai Bologna), Andrea Rizzi (Cgil Parma), Enrico Folloni (Cgil Reggio Emilia), Antonella Gavaudan (Avvocato), Gaetano Alessi (Cgil Bologna), Vincenzo Cozzolino (Filctem Cgil Modena), Primo Sacchetti (Fiom Cgil Bologna), Eugenio Martelli (Fiom Cgil Bologna), Cristina Pattarozzi (Fiom Cgil Bologna), Amos Vezzali (Fiom Cgil Bologna),Fausto Fantuzzi (Fiom Cgil Bologna), Roberta Bedetti (Fiom Cgil Bologna), Gianni Bortolini (Fiom Cgil Bologna). Barbara Vigilante (Fp Cgil Reggio Emilia), Sebastiano Milazzo (Rsu Cgil Comune di Reggio Emilia), Salvatore Coda (Fp Cgil Reggio Emilia), Catia Manfredi (Spi Cgil Reggio Emilia), Mauro Rossi (Segretario Generale Flai Cgil Rimini), Isabella Pavolucci (Segretario Generale Filcams Cgil Rimini).