Il Sindaco di Mirandola Maino Benatti ha inviato alla sua collega di Montefiorino, Antonella Gualmini, una lettera scritta da un mirandolese, a nome di tanti altri concittadini, che sono stati ospitati a Montefiorino nei giorni successivi al terremoto. «Quanto scritto – scrive Benatti – rappresenta efficacemente la riconoscenza dei mirandolesi per il calore, la generosità e l’efficacia del vostro sostegno in quei drammatici giorni. Permettimi dunque di ringraziare te e tutti i tuoi concittadini per quanto avete fatto. La nostra Mirandola, che sta cercando di riprendersi da questo tragico evento, non vi dimenticherà».
Questo il testo della lettera:
Egregio Signor Sindaco,
dopo le terribili scosse sismiche del 20 e 29 maggio che hanno pesantemente colpito il territorio del nostro e dei Comuni limitrofi, si è reso urgente l’aiuto della Protezione civile per trovare località e strutture che ospitassero centinaia e centinaia di cittadini con case distrutte e inagibili. Il suo Comune è stato tra i primi benemeriti ad offrirci ospitalità.
Il 30 maggio un gruppo di 62 terremotati ha raggiunto Montefiorino dove è stato amorevolmente accolto presso il soggiorno “Imbriani” delle Suore di Casale. Anch’io e mia moglie facevamo parte del gruppo di Mirandola. Presso le suore siamo rimasti 50 giorni fino a quando ci hanno trasferiti all’Albergo Ristorante “Il Ciocco” di Farneta. Il periodo di permanenza degli sfollati, di circa cinque mesi, è stato molto soddisfacente in un ambiente molto bello con trattamenti privilegiati.
Noi Mirandolesi eravamo molto provati da ciò che ci era capitato e ci sentivamo degli esuli, lontani dalle nostre case e soprattutto dalle nostre famiglie che, per ragioni di lavoro, erano rimaste a Mirandola. Non facevamo che parlare dei momenti tragici del 20 e 29 maggio e del timore per il futuro nostro, dei figli e dei nipoti. L’azione dei volontari però è stata fondamentale facendoci sentire il calore umano della vicinanza affettuosa e creando intorno a noi un ambiente confortevole, non per farci dimenticare ma perché avessimo conforto e aiuto in questa nostra tragedia. Erano sempre propositivi; ci hanno accompagnato a visitare i luoghi circostanti, ci hanno portato in locali caratteristici, organizzando le visite settimanali al mercato di Montefiorino.
Siamo stati, in poche parole, viziati e ci hanno procurato perfino il parrucchiere e la pedicure ma nello stesso tempo si sono messi al nostro sevizio per qualsiasi problema sanitario, burocratico, psicologico. Lontani da casa non avevamo un guardaroba fornito ed adeguato e anche per questa nostra difficoltà la popolazione ci ha aiutato dandoci abiti, prodotti per l’igiene e ciò che ci poteva servire. La generosità della gente era tangibile e la riscontravamo in tutti coloro che incontravamo e questo ci ha sempre molto commossi. Egregio signor Sindaco a nome mio, di mia moglie e degli sfollati che mi hanno sollecitato a scriverle, mi rivolgo a lei per dirle che l’esperienza del terremoto è stata per noi terribile ma ci ha dato l’opportunità di aver conosciuto la sua gente così generosa e aperta, di aver vissuto per questo tempo in un paese bello, ospitale e confortevole e di aver trovato un grande conforto alla sofferenza per la lontananza dalle nostre famiglie e dal nostro paese e di esprimerle gratitudine per il modo affettuoso con cui siamo stati accolti. Poiché non è proibito fare delle ipotesi: ci fosse un oscar per l’accoglienza ai terremotati credo che il Comune di Montefiorino sarebbe molto avvantaggiato per la conquista. Con riconoscenza, augurando a lei e alla sua cittadinanza i migliori auguri di Buon Natale e di un proficuo anno nuovo.
Giuliano Cavicchioli

