Circa un milione e 300 mila euro per prendersi cura del Duomo, della Ghirlandina e di piazza Grande, che dal 1997 sono stati dichiarati Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’agenzia delle Nazioni Unite per l’Educazione, la scienza e la cultura (Unesco). Sono i fondi previsti, per il primo biennio di validità, dal nuovo “Piano di gestione del sito Unesco di Modena”, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Modena nella seduta lunedì 14 gennaio.
La delibera, presentata in aula dall’assessore comunale alla Cultura Roberto Alperoli (la precedente versione del piano era stata approvata nel 2007), fissa anche gli obiettivi strategici per l’Amministrazione comunale: proseguire le campagne di restauro e gli interventi di consolidamento resi necessari dai terremoti del 2012 e mettere in atto il piano di monitoraggio e manutenzione programmata dei monumenti, anche alla luce dei maggiori rischi sismici. Altro importante obiettivo è la definizione del Regolamento del sito, cioè stabilire le norme per l’uso degli spazi aperti e degli arredi urbani, lo svolgimento di manifestazioni pubbliche, l’utilizzo degli edifici che affacciano su piazza Grande. Si ribadisce inoltre la volontà di coinvolgere i cittadini nella tutela e valorizzazione della zona monumentale e di proseguire nella sua promozione turistica, culturale ed economica.
“Il nuovo piano, realizzato in accordo con la Soprintendenza, consolida la rete dei soggetti coinvolti nella tutela e valorizzazione di un sito che rappresenta il cuore dell’identità cittadina”, ha spiegato l’assessore Alperoli. “In direzione di una crescente apertura della città a un turismo culturale, la manutenzione e la promozione del sito Unesco hanno un’importanza centrale”.
A definire il nuovo piano di gestione hanno lavorato, oltre agli organismi di governance del sito, il Museo civico d’arte del Comune di Modena, sede del coordinamento della zona monumentale, e il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara. “È stato confermato un sistema di governance snello, che opera attraverso due organi: il Comitato di pilotaggio e il Comitato tecnico”, commenta la coordinatrice del sito e direttrice del Museo civico d’arte Francesca Piccinini. “Quest’ultimo, composto da funzionari, ha il compito di seguire la realizzazione del Piano di gestione in base alle strategie definite dal Comitato di pilotaggio, anche avvalendosi della collaborazione di altri soggetti competenti. Un altro aspetto importante – conclude Piccinini – riguarda l’integrazione del nuovo piano con gli strumenti di governo del Comune: il Piano regolatore e il Piano esecutivo di gestione”.
COSA PREVEDE IL NUOVO PIANO DI GESTIONE
Il sito Unesco di Modena appartiene in parte al Comune (proprietario della torre, della piazza e del Municipio) e per il resto all’Arcidiocesi di Modena e e Nonantola (alla quale appartengono Duomo, Musei del Duomo e Palazzo arcivescovile). Dal 2005, con delibera del Consiglio comunale, il Sito è stato dotato di un sistema di governance costituito da un “Comitato di pilotaggio” (di cui fanno parte Comune, Basilica Metropolitana, Direzione regionale del Ministero Beni culturali e Provincia) e da un Comitato Tecnico (che riunisce funzionari degli enti sopra elencati e delle tre Soprintendenze di settore: Beni architettonici e paesaggio, Beni storici artistici ed etnoantropologici, Beni archeologici). Per il biennio 2012-2013 ammontano a un milione 300 mila euro le risorse previste dal nuovo “Piano di gestione del sito Unesco”, presentato in Consiglio comunale dall’assessore alla cultura Roberto Alperoli, nella seduta di lunedì 14 gennaio, e approvato all’unanimità.
Nel dettaglio, circa 450 mila euro provengono dalle casse del Comune e sono destinati al controllo e al monitoraggio delle condizioni dei monumenti, a interventi sul Palazzo Comunale e alla promozione turistica; altri 370 mila euro di fondi provengono da finanziamenti statali, grazie alla legge 77 del 2006 (Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani posti sotto la tutela dell’Unesco), e hanno consentito tra le altre cose il rilievo laser dell’apparato scultoreo e la realizzazione della nuova segnaletica turistica pedonale del centro storico. I fondi del Ministero per i beni e le attività culturali derivanti dall’otto per mille, per un totale di 453mila euro, serviranno al restauro degli arazzi cinquecenteschi dei Musei del Duomo. Altri interventi da realizzare comprendono la nuova illuminazione dei portici del Palazzo Comunale (70 mila euro a carico di Hera), il restauro delle tarsie del Duomo (80 mila euro, sempre dal Ministero).
Il Piano di gestione allegato alla delibera presenta inoltre un prospetto economico relativo alle risorse finanziare che sarebbe necessario reperire per realizzare ulteriori progetti di tutela e promozione del sito, per un totale ipotizzato di circa 6 milioni di euro. I progetti riguardano controllo e monitoraggio degli edifici (50 mila euro), messa in sicurezza strutturale del Duomo (circa 500 mila euro), promozione culturale e turistica (100 mila euro), restauri del Duomo e delle opere d’arte (un milione 500 mila euro), riqualificazione e ampliamento dei Musei del Duomo (un milione 540 mila euro), interventi di restauro sull’interno della Ghirlandina (un milione 200 mila euro), riqualificazione degli spazi aperti (825 mila euro che rientrano in gran parte nel nuovo piano per il Centro storico). Nel precedente piano di gestione sono rientrati progetti come il restauro degli esterni della Ghirlandina, parte dei restauri esterni del Duomo, con le indagini e gli studi connessi, che hanno consentito di acquisire un’enorme mole di nuovi dati storici, scientifici e documentari.

