“L’assordante ed imbarazzate silenzio che ha avvolto il disastro del centrodestra a Modena è degno dei migliori film gialli. Dove sono spariti i capi dei partiti che alla luce dei dati sono i responsabili del peggior risultato elettorale di sempre?” Se lo chiede l’Ing. Matteo Malaguti, Consigliere Comunale a Nonantola, dopo la pesantissima sconfitta elettorale rimediata a Modena e provincia dal centrodestra. “A Modena il capolavoro politico dei vari ‘leader’ Giovanardi, Aimi, Samorì ed altri ha mandato al ballottaggio i discepoli di Grillo. Sono stati così buttati al vento decenni di lavoro per ottenere quella sospirata sfida a due con il Pd. Il tutto sull’altare di una rissa portata talmente all’estremo che ha avuto anche l’inutile sfoggio di una ‘prestazione’ elettorale che visti i numeri necessiterebbe forse l’utilizzo di ampie dosi di una nota pillola blu. Addirittura in Forza Italia si sono permessi il lusso di lasciare fuori dalle liste per il Consiglio Comunale personalità del calibro del dott. Dante Mazzi, tra i fondatori storici di Forza Italia a Modena, capace di portare numerosi voti in termini di preferenze. Visto il rinsecchito 8 e mezzo per cento rimediato a Modena mi chiedo quale razza di giustificazione si possa arrabattare per una scelta del genere. Senza poi aprire il capitolo dei risultati ottenuti nei vari comuni della provincia che mostrano una debacle senza precedenti. In alcuni comuni non ci sono nemmeno più i Consiglieri comunali. Si sono perse amministrazioni da sempre del centrodestra. In qualsiasi altra parte d’Italia con un quadro del genere ci sarebbe almeno il tentativo di capire le motivazione di una così epocale sconfitta. Invece a Modena tutto tace. Senza radicali cambiamenti non verranno fuori vere soluzioni per affrontare la risalita con qualche concreta speranza di successo. Grazie alla ‘lungimiranza dei leader’ modenesi dei partiti di centrodestra questa importante area politica si oggi trova in una condizione tipo post Hiroshima. La credibilità politica di questi signori se ne è andata insieme agli elettori. Se si vuole intraprendere un serio percorso di riscatto e di rinascita e far tornare consenso perduto bisogna azzerare tutto. Altrimenti ci terremo solo questi ‘leader’ ma non gli elettori. Francamente preferisco di gran lunga i secondi”.