I nuovi abbonamenti AV di marzo saranno acquistabili dal 14 febbraio con una riduzione rispetto al prezzo precedentemente stabilito. Lo fa sapere Trenitalia (Gruppo Fs) in una nota, ricordando che, come già annunciato, è stato anche deciso di rendere retroattiva tale decisione rimborsando quindi gli abbonati di febbraio.

Ce ne ha parlato Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti:    “Dal 9 febbraio, con l’inserimento dei nuovi prezzi sui sistemi informatici di Trenitalia, sarà possibile richiedere il rimborso, che avverrà entro 30 giorni. Chi ha acquistato con carta di credito – precisa la nota – riceverà il rimborso con riaccredito diretto, senza bisogno di alcuna richiesta. Negli altri casi sarà l’abbonato a scegliere tra bonifico, assegno o bonus, compilando l’apposito web form su trenitalia.com o presentando domanda scritta presso una delle biglietterie di Trenitalia”. Nella formazione delle tariffe degli abbonamenti ferroviari sovraregionali c’è qualcosa che non funziona, spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi. “C’è un singolare algoritmo che anziché rendere le tariffe allineate, le disallinea, con il risultato che con questo sistema si paga di più”. Il problema che sta alla base della distorsione tariffaria scoperta dall’associazione nell’attuale meccanismo di calcolo, con cui gli abbonamenti arrivano a costare fino al 33% in più. “Il problema nasce nel maggio 2015, quando di fronte agli ennesimi aumenti paventati, i nostri comitati dei pendolari scoprono che la tariffa sovraregionale è maggiore della somma delle singole tariffe regionali per le tratte coinvolte”, spiega Truzzi, precisando che quell’algoritmo “ce lo portiamo dietro dal 2007”.

Su questa vicenda, “Trenitalia si è sempre dichiarata disponibile e finalmente, in una riunione il 2 febbraio, ha detto che andranno dalle Regioni per battere cassa”, spiega Truzzi. “La cosa importante è che Trenitalia dica ‘sì, avete ragione”, prosegue Truzzi aggiungendo però che, se “il problema più importante è sistemare il futuro, c’è anche un problema che riguarda il passato: per questo – prosegue – stiamo raccogliendo le adesioni e presenteremo le carte perché chi ha pagato di più venga rimborsato”. La platea potenziale – precisa Truzzi – è di 70 mila persone, “ma è difficile che tutti abbiano conservato le carte: la cosa migliore sarebbe un gesto simbolico, un rimborso forfettario”.