Imprese che hanno un’elevata propensione ad investire a stare sui mercati internazionali nonostante un ambiente economico non favorevole quelle dell’Emilia-Romagna. A descriverle così è lo studio condotto da Confindustria in collaborazione con Carisbo e presentata oggi a Bologna alla presenza del Presidente di Confindustria Luca Corsero di Montezemolo e del Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Anna Maria Artoni.

L’indagine, condotta su quasi 700 aziende del settore manifatturiero, che rappresentano un totale di 76.000 addetti, per un fatturato di 22,5 miliardi di euro, mette in luce come lo scorso anno le imprese emiliano-romagnole abbiano effettuato investimenti per l’87,6% dei casi; un risultato questo migliore di quello dello 2005 (quando la percentuale era dell’87,2%) e che va a confermare il trend positivo di crescita in atto dal 2002.

“Il quadro – ha spiegato Luca Rossi, responsabile dell’area economica di Confindustria Emilia-Romagna, nel complesso è positivo sia in termini quantitativi che qualitativi. Emerge la costante volontà di migliorare e crescere non solo in termini di intensità degli investimenti ma anche in termini di qualità degli stessi”.

Nel corso del 2006 gli investimenti più diffusi sono stati quelli in linee di produzione (50,6%), seguiti da quelli in Ict (49,9%) e dagli investimenti in ricerca e sviluppo (39,3%); notevole anche il livello di investimenti in formazione (36,3%), in tutela ambientale (27,3%) e per l’internazionalizzazione.
E per il 2007 le imprese locali prevedeno di effettuare investimenti nel 90,8% dei casi, un dato che risulta in crescita rispetto anche a quella del 2006, quando era stato l’88,4% delle imprese aveva previsto di realizzare investimenti.

Fiducioso nella ripresa della crescita Montezemolo ha commentato i dati dell’Emilia-Romagna come un’ulteriore conferma delle “peculiarità di questa regione: la capacità di fare sistema una propensione all’export e uno spirito imprenditoriale vero”.
“I dati evidenziano la volontà di migliorare e crescere, in un ottica di innovazione continua. Ma – ha sottolineato Artoni – confermano anche che la ripresa economica in atto è prima di tutto merito della volontà degli imprenditori di crescere e competere”.