Sabato primo dicembre a Cortile di Carpi verrà celebrato il sessantatreesimo anniversario della battaglia che qui si tenne tra partigiani e nazifascisti.
Il programma dell’iniziativa, proposto da Comune e Comitato per la Memoria, prevede alle ore 13.30 la partenza dei pullman dalla stazione autocorriere di via Peruzzi (fermate anche al supermercato Conad di Cibeno Pile e al Monumento dei Caduti di San Marino). Alle ore 13.50 è programmata una sosta al cippo di via Griduzza, con la deposizione di una corona e l’accompagnamento della Banda cittadina: a seguire la deposizione di una seconda corona di alloro al monumento a Michel Seeten, alla presenza del tenente colonnello Renè Vialleton, ufficiale francese del comando operativo delle forze aeree Nato di Poggio Renatico: per le ore 14.15 è invece stato fissato il ritrovo di autorità e cittadini al crocevia del caseificio San Pellegrino. Da qui alle ore 14.30 partirà il corteo, accompagnato sempre dalla banda, alla volta di Cortile, dove è prevista una seconda deposizione di corone e la celebrazione di un rito religioso. Alle ore 15 al cinema ‘Raggio d’oro’ i discorsi ufficiali del vicesindaco di Carpi Alberto Allegretti e del consigliere regionale Giancarlo Muzzarelli concluderanno la giornata di celebrazioni.
Il 1° dicembre 1944 militi della Brigata nera si schierarono tra Sozzigalli e S. Antonio per effettuare un ampio rastrellamento. Un loro reparto, giunto all’altezza di via Dossi a Cortile, sorprendeva presso la casa della famiglia Zuccati il comando partigiano della 65ma Brigata, a cui apparteneva anche l’aviatore francese Michel Seeten. Il comando partigiano e la famiglia Zuccati riuscirono a mettersi in salvo, grazie alle gesta dell’aviatore francese, che consegnandosi al nemico, riuscì a strappare l’arma ad un milite ed iniziò a sparare, cadendo poi sotto il fuoco nemico.
Frattanto la battaglia a volto scoperto fu ingaggiata dalla 23ma Brigata Grillo comandata da Lauro Tabacchi. Di lì a poco sopraggiunsero sul cavo Gherardo e su Fossa Cappello altre formazioni partigiane avvertite dalle staffette, impegnando il nemico in un furioso scontro a fuoco fino all’esaurimento delle munizioni, infliggendo gravi perdite tra le file nazifasciste.