Dati recenti mostrano che in Italia c’è una necessità crescente di assistenza per le persone anziane non autosufficienti. Un articolo pubblicato sul quotidiano nazionale la Repubblica* evidenzia che nel 2023 la stima degli anziani non autosufficienti ha superato i 4 milioni (+1,7% rispetto al 2021).
Inoltre, l’allungamento della speranza di vita (che in Italia è più elevata rispetto alla media UE), pur rappresentando un dato positivo, ha determinato un aumento della prevalenza di patologie croniche e, di conseguenza, ha reso più complessi gli aspetti assistenziali. Un rapporto ISTAT di alcuni anni fa (Aspetti di vita degli over 75), per esempio, ha evidenziato che il 24,7% delle donne anziane ha gravi limitazioni nelle attività quotidiane e il 48,1% ha tre o più malattie croniche (contro il 18% e il 33,7% degli uomini).
Di fatto, per molte persone ci sono grandi difficoltà a compiere quelle azioni che tipicamente definiamo come “normali”, ovvero lavarsi, cucinare, mangiare, camminare ecc. Per una famiglia queste situazioni possono risultare molto complesse ed è importante chiedersi quali siano le soluzioni che si hanno a disposizione.
Una possibile risposta è rappresentata dalla RSA, la Residenza Sanitaria Assistenziale. Ne sono un esempio le strutture Anni Azzurri a Bologna, punti di riferimento importanti per coloro che hanno bisogno di vari livelli di assistenza e concepiti per offrire servizi personalizzati. Scopriamo quindi cosa sono e come funzionano le RSA.
Che cos’è una Residenza Sanitaria Assistenziale?
Una RSA è una struttura non ospedaliera pensata per le persone over 65, anche se possono esserci eccezioni per quanto riguarda i limiti di età. Si tratta di ambienti altamente qualificati in cui la degenza, a seconda della complessità del caso, può essere a tempo determinato o indeterminato.
In molti casi, gli ospiti delle RSA sono persone anziane non autosufficienti (per esempio, le persone affette da gravi forme di demenza senile) o parzialmente autosufficienti, anche se non mancano le eccezioni.
L’équipe assistenziale di una RSA è variegata: in genere prevede la presenza di un Direttore Sanitario che coordina le attività di medici, infermieri, fisioterapisti, educatori professionali e operatori socio-sanitari, ovvero personale specializzato nell’erogazione di assistenza sanitaria e terapie mediche.
Tipi di ricovero e servizi offerti
I servizi che vengono offerti nelle RSA dipendono dal tipo di ricovero. A questo riguardo si distinguono ricoveri di sollievo, riabilitativi e di lungodegenza.
Il ricovero di sollievo ha come obiettivo principale il garantire un certo periodo di riposo fisico e mentale alla famiglia della persona anziana.
I ricoveri riabilitativi, come facilmente si può intuire, sono destinati a offrire al paziente i servizi necessari per il recupero delle sue abilità psicomotorie. In questo caso, hanno un ruolo di primaria importanza i terapisti della riabilitazione.
Il ricovero di lungodegenza, invece, è l’opzione destinata alla gestione dei casi più gravi, per i quali non è possibile garantire un’assistenza adeguata tra le mura domestiche.
I servizi disponibili nelle RSA sono di vario tipo: terapie riabilitative, supporto psicologico, assistenza medico-infermieristica continuativa, aiuto nel disbrigo delle tipiche attività quotidiane (lavarsi, alimentarsi, vestirsi ecc.).
Nelle RSA, inoltre, vengono organizzate anche varie attività formative e ricreative il cui obiettivo è quello di rendere più stimolante e appagante il soggiorno.
* Fonte: la Repubblica (Anziani, oltre 4 milioni non autosufficienti: ma nelle RSA c’è posto solo per il 7,6%).

