Si scalda ulteriormente il termometro dell’inflazione e cresce quindi anche la preoccupazione per gli effetti negativi sul potere d’acquisto e sui costi di gestione delle imprese a partire da quelli energetici. Confesercenti interviene a seguito dell’incontro che si è tenuto questa mattina presso l’assessorato alle attività produttive con il Servizio Statistica del comune di Modena dal quale è emerso che l’indice complessivo dei prezzi fa registrare la variazione più alta dell’anno.

La fotografia dell’anno appena concluso ci restituisce un andamento del tasso tendenziale medio annuo 2007 per la città di Modena pari al +1,7%, sostanzialmente in linea con i valori nazionali ed inferiore al tasso programmato di inflazione fissato dal Dpef al 2 per cento. Non occorre però avere la sfera di cristallo per prevedere che il rischio di un’accelerazione è molto alto. Basti pensare alle conseguenze dell’incremento dei costi energetici e di quelli dei trasporti.

“Lo scenario, purtroppo, difficilmente potrà essere molto diverso nelle prossime settimane, per questa ragione riteniamo sia importante che, anche a livello locale, si operi per mettere in campo azioni e misure virtuose tese a difendere il potere di acquisto dei consumatori modenesi. In questo senso rilanciamo ed appoggiamo l’idea dell’assessore Stefano Prampolini di dare vita ad un tavolo provinciale che riunisca associazioni di categoria, produttori, rappresentanti dei consumatori allo scopo di favorire un costruttivo confronto, monitorare la filiera e, ove necessario, denunciare eventuali situazioni problematiche. Certo siamo consapevoli degli esigui margini di manovra, crediamo però che la strada vada, comunque, esplorata. Ricordiamo, tra l’altro, che proprio a Modena di recente sono state promosse due iniziative interessanti e che evidenziano lo sforzo congiunto di trovare delle risposte, per quanto parziali. Mi riferisco in particolare alla Family Card per famiglie numerose e alla vendita del pane tipo bauletto a prezzo fisso” evidenzia Fulgenzio Brevini, segretario cittadino di Confesercenti.

Restano però sullo sfondo una serie di nodi che non possono essere affrontati e, tanto meno sciolti, a livello locale: i prezzi sono sempre più determinati dalla somma di una serie di fattori, spesso di matrice internazionale e in ogni modo fuori dal controllo del singolo. Eclatante, in questo senso, è il caso dei costi energetici. Sull’altro fronte c’è la questione seria del potere d’acquisto dei consumatori. Negli ultimi anni le dinamiche salariali hanno penalizzato categorie sempre più ampie di lavoratori e questo, inevitabilmente rende più pesante la situazione, per tutti: per i cittadini, ma anche per i commercianti.