Dopo che il Giudice del lavoro del Tribunale di Modena aveva dichiarato inefficace ed antisindacale il licenziamento intimato nell’agosto 2007 dalla “Valle del Leo spa” al delegato sindacale della Flai/Cgil per l’omesso rispetto dell’accordo interconfederale 18/4/66, la stessa azienda ha recentemente “riallontanato” il lavoratore.

Il Giudice, nella giornata del 4 marzo 2008, ordinò il suo reinserimento in azienda. Il delegato sindacale ha ripreso il lavoro il 6 marzo e la “Valle
del Leo spa” ha “riallontanato” il lavoratore il 12 marzo. P.P.C. delegato Flai/Cgil presso il macello Valle del Leo di Fanano, “sta subendo un chiaro atteggiamento discriminatorio per il ruolo di delegato sindacale che ricopre” commenta il segretario provinciale Flai/Cgil Umberto
Franciosi.
Il licenziamento del 7 agosto 2007, per un presunto atto di insubordinazione nei confronti dell’amministratore delegato dell’azienda,
era infatti stato subito impugnato dai legali della Flai/Cgil – avvocati Raffaella Bertoni e Ernesto Giliani – per dimostrare la condotta
antisindacale e il licenziamento discriminatorio.
Durante il dibattimento, relativo al procedimento ex art. 28 L. n. 300/70, in cui sono stati ascoltati i testimoni in azienda, è apparsa subito chiara
la pretestuosità del licenziamento e l’infondatezza delle contestazioni attribuite al rappresentante sindacale. Il Giudice del Lavoro, dichiarando inefficace ed antisindacale il licenziamento per il mancato rispetto della
procedura prevista dall’accordo interconfederale 18/4/1966 ha anche espresso, comunque, un parere nel merito della vicenda, ritenendo il
licenziamento in ogni caso una sanzione sproporzionata (anche se questo sarà oggetto di altro procedimento).
Dopo il reintegro avvenuto il 6 marzo scorso, il 12 marzo ecco il secondo “allontanamento”.

“E’ chiaro – commenta ancora il segretario Flai – l’intento di colpire l’unico delegato aziendale, in passato già oggetto anche di numerose lettere di contestazione, peraltro senza conseguenze disciplinari, finalizzate ad una chiara pressione psicologica”.
Il delegato sindacale in più occasioni si è attivato per garantire la salute e la sicurezza sul lavoro, le condizioni di lavoro, e quelle
igienico sanitarie, ma si è anche distinto nel contrasto alle pseudo cooperative che somministrano manodopera. Anche in questa impresa, come ormai in molti impianti di macellazione e lavorazione delle carni, sono
presenti cooperative che somministrano manodopera in modo non coerente alle leggi ed al contratto di lavoro, fenomeno che la Flai/Cgil sta denunciando da oltre due anni in tutto il distretto alimentare modenese.

La Valle del Leo è un’importante industria di macellazione, produttrice di prosciutti Parma Dop e Modena Dop, oltre ad essere tra i fornitori di carni e di prosciutti stagionati di importanti catene distributive, tra queste i supermercati Coop. Nella sua compagine societaria è presente la società pubblica “Sviluppo Italia Spa” con il 20% di capitale sociale. L’azienda ha
oltre 50 dipendenti ed un numero imprecisato di lavoratori di altre imprese cooperative e le relazioni sindacali non sono certo delle migliori.
Gli atti messi in atto della Valle del Leo sembrerebbero non coerenti con la certificazione etica richiesta dalla stessa Coop, di cui l’azienda è fornitore, ma anche con i valori del Codice Etico della stessa Sviluppo Italia SPA, azionista della stessa impresa.
La Flai/Cgil solleciterà Cop e Sviluppo Italia, per chiedere il rispetto delle certificazioni e dei codici etici che devono trovare applicazione
anche nei confronti dei fornitori e delle aziende controllate, quindi anche della stessa Valle del Leo.
La Flai/Cgil di Modena continuerà a sostenere il proprio delegato sindacale in tutte le sedi giudiziarie ed ha già attivato tutte le azioni sindacali utili per farlo reintegrare.

Flai/Cgil Modena